Il presidente israeliano ha delegato il compito al primo ministro
TEL AVIV - Voci di forte critica si stanno alzando in Israele contro il premier Benjamin Netanyahu - e il suo governo - per non aver annunciato lui ieri sera in prima persona l'uccisione dei tre ostaggi israeliani da parte dell'esercito a Gaza.
Lo hanno segnalato i media ricordando che in passato, in casi simili, è stato il premier ad annunciare ad Israele quanto era successo. Tra le voci riportate, quella del giornalista Einav Schiff di Yediot Ahronot secondo cui «il portavoce militare (Daniel Hagari, ndr) è stato abbandonato la scorsa sera. Non era lui a dover guardare negli occhi l'opinione pubblica e informarla della tragedia ma il primo ministro o almeno il ministro della difesa o il capo di stato maggiore. Non è sorprendente ma deludente».
Alla carica contro il governo - dopo aver abbassato i toni dal 7 ottobre scorso - è tornato Uri Heitner, storico e figura di spicco del movimento dei Kibbutz. Heitner - secondo i media - ha collegato la tragedia dell'uccisione degli ostaggi a Gaza alle politiche a favore dell'incremento del porto d'armi incentivate dal ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir di 'Potere ebraico' e lo ha chiamato «gang leader».
Dan Halutz, un ex capo di stato maggiore dell'esercito, è stato il più caustico nei confronti di Netanyahu. «Bibi - ha detto, citato dai media, ricorrendo al nomignolo del premier - l'unica immagine di vittoria possibile dopo il fallimento del 2023 è quella di te che ci lasci con la bandiera bianca». Una immagine legata al fatto che gli ostaggi uccisi - secondo l'esercito - avevano innalzato un bastone con una pezza bianca.