Lo scrittore russo Boris Akunin è stato accusato dal Cremlino di «diffusione di false informazioni sull'esercito».
MOSCA - Il noto scrittore russo Boris Akunin, spesso critico nei confronti del Cremlino, è stato inserito nella lista di "terroristi ed estremisti" dal Servizio federale russo per il monitoraggio finanziario (Rosfinmonitoring): lo riporta Novaya Gazeta Europa.
Il provvedimento è considerato di chiara matrice politica in un momento in cui il governo russo sta fortemente inasprendo la repressione del dissenso.
Secondo l'agenzia Interfax, il Comitato investigativo russo ha annunciato di aver aperto un procedimento penale contro Boris Akunin (pseudonimo di Grigori Chkhartishvili) con accuse di «pubblica giustificazione del terrorismo» e «diffusione di false informazioni sull'esercito russo», imputazione introdotta l'anno scorso dalla legge bavaglio che di fatto vieta di criticare l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe.
Il Cremlino ha già più volte usato definizioni di questo tipo per prendere di mira gli oppositori, come nel caso di Alexey Navalny, il rivale numero di Putin in carcere per motivi considerati di matrice politica e condannato a 19 anni per accuse di "estremismo" ritenute inventate di sana pianta. «I terroristi mi hanno dichiarato terrorista», ha scritto su Facebook lo scrittore, che vive più in Russia, stando a quanto riporta l'Afp.