L'allarme lanciato dall'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao).
ROMA - L'intera popolazione della Striscia di Gaza, con i suoi 2,2 milioni di abitanti, è vittima della crisi alimentare più grave nella storia della scala della sicurezza del cibo.
Secondo l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) a dicembre 2023 oltre un quarto della popolazione, ovvero 600mila persone, si trovavano in condizioni di 'Catastrofe' (livello 5 dell'Integrated Food Security Phase Classification) e a rischio carestia. È quanto mostra il Rapporto globale sulle Crisi Alimentari 2024 del Food Security Information Network.
Le crisi alimentari sono aumentate in modo allarmante nei punti caldi dei conflitti, Palestina ma anche Sudan, sulle quali è necessaria «un'azione immediata».
Si prevede che entro luglio 2024 metà della popolazione in questi territori (circa 1,1 milioni di persone) soffrirà di livelli di Catastrofe (Fase 5 Ipc) di grave insicurezza alimentare, raggiungendo il 70% nelle zone settentrionali. Le stime parlano di quasi un terzo dei bambini in stato di malnutrizione acuta da marzo quando, come riporta il dossier, si prospettava già una carestia imminente nei governatorati di Gaza e Gaza Nord in Palestina, a causa delle ostilità in corso e della mancanza di accesso a forniture e servizi essenziali.
La situazione globale - Quanto agli altri Paesi mappati, ad Haiti per quasi 5 milioni di persone, ovvero metà della popolazione analizzata, tra marzo e giugno si prevedono alti livelli di grave insicurezza alimentare; un brusco aumento rispetto alle proiezioni di agosto 2023 che riflette l'escalation della violenza delle bande armate che limita la circolazione di merci e persone, causando sfollamenti interni e facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari.
Nell'Africa meridionale, a marzo i presidenti di Malawi, Zambia e Zimbabwe hanno dichiarato disastri nazionali a causa dell'impatto della siccità provocata da El Niño sulla produzione agricola.
In generale, la fame nel mondo resta a livelli allarmanti: sono quasi 282 milioni le persone che affrontano insicurezza alimentare «acuta grave» in 59 Paesi, 24 milioni in più dal 2022. Una piaga che coinvolge ancora il 21,5% della popolazione analizzata e supera i livelli pre-Covid, sempre secondo il rapporto. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita del numero di persone che affrontano alti livelli di insicurezza alimentare acuta. Lontano l'obiettivo fame zero entro il 2030.