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Fallisce in tre ore il tentato golpe in Bolivia

BOLIVIAFallisce in tre ore il tentato golpe in Bolivia

27.06.24 - 07:17
L'ex comandante dell'Esercito boliviano, Juan José Zuniga, è stato tratto in arresto dalla polizia
keystone-sda.ch (Luis Gandarillas)
Fonte Ats Ans
Fallisce in tre ore il tentato golpe in Bolivia
L'ex comandante dell'Esercito boliviano, Juan José Zuniga, è stato tratto in arresto dalla polizia

LA PAZ - È durato poco più di tre ore il tentativo di golpe, che nel pomeriggio di ieri ha gettato la Bolivia nel caos. A scompaginare la trama guidata dall'ormai ex comandante dell'Esercito, Juan José Zuñiga, è stata la nomina dei nuovi vertici militari. Non appena incaricato, il generale Jose Wilson Sanchez Velasquez, ha ordinato a tutti i militari a fare immediato ritorno nelle caserme ed «evitare lo spargimento di sangue».

La risposta è stata quasi immediata. I soldati che nel pomeriggio avevano fatto irruzione nel palazzo del governo, occupando piazza Murillo, mentre il presidente Luis Arce era riunito con l'intero gabinetto, hanno ripiegato eseguendo gli ordini. E lo stesso Zuñiga è stato visto lasciare la piazza a bordo di un carro armato, mentre il popolo cantava l'inno nazionale.

Il momento di massima tensione - Al culmine della tensione, a metà pomeriggio, mentre il presidente Luis Arce si mostrava in una trasmissione in diretta nel Palazzo del Popolo con tutto il suo gabinetto deciso a resistere al tentativo di golpe, le truppe al comando di Zuñiga hanno fatto irruzione nell'edificio con un blindato forzando il portone principale del palazzo.

Pochi minuti e l'ex comandante - destituito ieri dopo aver minacciato pubblicamente l'ex presidente Evo Morales - è tornato in piazza per chiedere le dimissioni di Arce e del suo esecutivo, e annunciare ai media la nomina di un nuovo governo e la liberazione di tutti i detenuti politici.

Mentre lasciava il quartier generale dello Stato Maggiore boliviano alle 19, ora locale, Zuñiga è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di "tentato colpo di stato". Al momento della detenzione Zuñiga ha dichiarato alla stampa che il presidente gli avrebbe ordinato la mobilitazione delle truppe per simulare un auto-golpe con l'obiettivo di migliorare la sua immagine.

«Il presidente mi ha detto che la situazione era molto complicata e che era necessario preparare qualcosa per alzare la sua popolarità», ha affermato il generale.

I due principali artefici - In una conferenza stampa, il ministro dell'Interno, Eduardo del Castillo, ha presentato le due persone arrestate a La Paz. Ovvero gli ex comandanti dell'Esercito e della Marina, Juan José Zúñiga e Juan Arnez Salvador. Entrambi saranno processati per reati legati alla sicurezza interna. Del Castillo ha spiegato che «c'è un altro gruppo di persone che saranno indagate per aver contribuito alla realizzazione del tentato colpo di Stato. Una volta che saranno condannati - ha concluso - garantiremo che ciò non accada di nuovo».

Almeno 12 feriti - Intanto sono almeno 12 le persone rimaste ferite in seguito al tentativo di colpo, alcune dai colpi sparati dai soldati in rivolta sulla Plaza Murillo di La Paz e nelle sue vicinanze. Il bilancio è stato fornito la notte scorsa sia dalla ministra della Presidenza, Maria Nela Prada, sia da quella della Sanità, María Renée Castro. Quest'ultima ha dichiarato che «le brigate mediche sono entrate rapidamente in azione e hanno trasferito i feriti nelle strutture sanitarie cittadine competenti».

Le reazioni internazionali - Immediate le reazioni a livello internazionale a partire dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell che ha «condannato qualsiasi tentativo di sconvolgere l'ordine costituzionale e di rovesciare i governi democraticamente eletti». In campo anche il premier spagnolo Pedro Sanchez che ha «inviato al governo di Bolivia e al suo popolo appoggio e solidarietà». Le voci di ripudio si sono levate forti anche dalla regione, da Cuba al Brasile, dal Nicaragua al Venezuela.

La situazione è «sotto controllo» - Il ministro della Difesa boliviano, Edmundo Novillo, ha assicurato che «la situazione è già sotto controllo all'interno delle Forze Armate», invitando la popolazione a «riprendere le proprie attività». «Non c'è bisogno di preoccuparsi, stiamo adottando le misure di sicurezza necessarie. Le unità militari hanno ricevuto istruzioni di tornare a svolgere a partire da subito tutte le loro attività normali» ha dichiarato il ministro ai giornalisti.

Novillo ha quindi fatto riferimento alle segnalazioni di lunghe file alle stazioni di servizio per il rifornimento di carburante, invitando i cittadini «a non preoccuparsi». Probabilmente, ha infine detto, «c'è chi ha paura, pensando che la situazione durerà a lungo, ma vogliamo dire loro che non è così. Tutto ora è sotto controllo».

Mobilitazione sospesa - L'ex presidente boliviano Evo Morales (2006-2019) ha annunciato la sospensione della mobilitazione contro il governo del presidente Luis Arce, alla luce del tentativo fallito di colpo di Stato militare avvenuto ieri. Attraverso il suo account X, Morales ha sostenuto che «dopo il ripiegamento di un piccolo gruppo di membri dell'esercito che si era riunito in Plaza Murillo, e visto che la calma è ritornata nella sede del governo, sospendiamo le mobilitazioni convocate». L'ex capo dello Stato, che appartiene al Movimento al socialismo (Mas) come l'attuale presidente Arce, ha ingaggiato con quest'ultimo una battaglia per il controllo del partito, in vista delle elezioni presidenziali del 2025.

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