Mosca conferma pieno sostegno alla regione colpita e accusa il leader ucraino di voler solo prolungare la mobilitazione dei suoi.
MOSCA - L'attacco ucraino nella regione russa di Kursk è «una provocazione su larga scala», ha affermato il presidente Vladimir Putin, secondo il quale le forze di Kiev hanno fatto ricorso a «bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili».
Migliaia gli evacuati - Il leader russo Vladimir ha anche ribadito che Mosca fornirà il massimo sostegno «in tutti i settori» alla regione di Kursk, dove da ieri sono in corso combattimenti tra le forze russe e quelle ucraine che hanno varcato il confine. Lo ha riferito il governatore, Alexei Smirnov, riferendo di una conversazione notturna avuta durante la notte con il presidente. Migliaia di residenti delle zone di confine vengono evacuate in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l'agenzia Ria Novosti.
Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che nelle ultime 24 ore l'intervento delle truppe di terra e i bombardamenti russi hanno portato all'eliminazione di 260 soldati ucraini e di 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati. Secondo il ministero, i bombardamenti russi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, «hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa».
Ieri Mosca aveva detto che il tentativo di infiltrazione era condotto da 300 militari ucraini della 22esima brigata meccanizzata. Secondo le autorità russe, i bombardamenti delle forze di Kiev che hanno preceduto e accompagnato l'attacco hanno provocato almeno 5 morti, tra cui due operatori di un'ambulanza, e 28 feriti, tra i quali alcuni bambini.
Secondo il canale Telegram russo Rybar, vicino alle forze armate, gli ucraini avrebbero preso il controllo di tre piccoli insediamenti: Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, ma le forze di Mosca sarebbero in difficoltà anche in altre zone. La stessa fonte afferma che circa 400 militari ucraini sono ancora presenti sul territorio russo, mentre altri 2'000 sono concentrati in territorio ucraino a ridosso del confine.
«Zelensky attacca a Kursk per prolungare la mobilitazione» - Infine da Mosca arriva l'accusa al leader ucraino. Il presidente Volodymyr Zelensky «ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina per altri tre mesi. Oggi ha firmato il relativo decreto». Lo afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, mettendo in relazione il tentativo di avanzata delle forze di Kiev nella regione russa di Kursk con la firma da parte di Zelensky delle leggi che prolungano di altri tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale militare in Ucraina.
Questa mattina, i media ucraini hanno riferito che Zelensky ha firmato le leggi che prolungano la legge marziale e il periodo di mobilitazione generale per 90 giorni, fino al 9 novembre.