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ITALIAGiallo nel comasco, ucciso a coltellate l'ex sindaco di Garzeno

26.09.24 - 22:50
Inizialmente non si era pensato a un omicidio, ma l'ipotesi violenta è stata confermata dal medico legale
Imago
Fonte ats ans
Giallo nel comasco, ucciso a coltellate l'ex sindaco di Garzeno
Inizialmente non si era pensato a un omicidio, ma l'ipotesi violenta è stata confermata dal medico legale

GARZENO - Poco più di un giorno dopo la scoperta del cadavere, resta un mistero la morte di Candido Montini, 76 anni, ex vicesindaco di Garzeno, nel Comasco, e titolare di un piccolo negozio di alimentari nella frazione di Catasco, sui monti dell'Alto lago di Como, sopra Dongo. L'anziano, vedovo, due figli, è stato trovato senza vita ieri mattina nell'abitazione in cui viveva da solo a Catasco, a poca distanza dal suo emporio.

Montini è stato ucciso con più coltellate, quella letale l'ha raggiunto alla gola e, secondo il medico legale l'omicidio risalirebbe a circa 12 ore prima del ritrovamento, quindi intorno alle 20.00 o 21.00 di martedì.

Il corpo è stato scoperto ieri alle 08.00 da un conoscente, allarmato dal fatto che il fornaio ieri mattina, quando è andato a consegnare il pane in negozio, l'aveva trovato stranamente chiuso. Il conoscente è entrato dalla porta d'ingresso di casa, aperta, e ha scoperto il cadavere.

Sulle prime non si era pensato a un omicidio, ma l'ipotesi violenta è stata confermata non appena l'anatomopatologo ha potuto effettuare la prima ricognizione sulla salma. Dalla casa pare non mancassero oggetti di valore: il portafogli è stato trovato all'esterno dell'abitazione, vuoto, e con tutta probabilità è stato abbandonato dall'assassino durante la fuga, ma addosso l'uomo aveva dei contanti che nessuno ha toccato.

Questo farebbe in teoria scartare l'ipotesi di un aggressione a scopo di rapina e farebbe pensare magari a un tentativo di furto andato male oppure a una discussione che improvvisamente è degenerata. Al momento, comunque, nessuna ipotesi viene esclusa.

Montini è descritto come una persona normale e tranquilla, molto legato alla sua attività che non ha voluto mai abbandonare, nonostante avesse da tempo raggiunto l'età della pensione. Fino allo scorso anno è stato consigliere comunale di maggioranza a Garzeno, dove negli anni Ottanta era stato anche vicesindaco.

«Nonno amorevole e negoziante prezioso» lo definisce il sindaco Eros Robba. Nessun problema con la giustizia, nessun rancore conosciuto, nessun litigio, nessun motivo di astio che possa in qualche modo spiegare l'accaduto. In questo quadro, pare difficile ipotizzare che il pensionato possa essere stato vittima di un'aggressione mirata a scopo di vendetta o a qualcosa di simile.

Anche oggi i carabinieri dei reparti scientifici hanno fatto rilievi e prelievi nell'abitazione della vittima e nel suo negozio alla ricerca di elementi utili. Tra ieri e oggi sono stati sentiti i due figli, che non vivono in paese, parenti, conoscenti e vicini di casa, mentre sotto esame ci sono anche le riprese delle telecamere di vigilanza della zona.

Una zona isolata e tranquilla, in mezzo ai monti, di case antiche, muri a vista e strade strette, con una sola via carrozzabile per arrivarci, dove tutti si conoscono e si chiamano per nome, in dialetto. Una zona in cui i «forestieri» vengono subito notati; una zona che sarebbe sbagliato definire povera, perché la stragrande maggioranza dei residenti lavora come frontaliere in Svizzera, parte all'alba, torna la sera tardi ma guadagna bene.

Il luogo meno indicato per ambientare una tragedia del genere, anche se Catasco, che conta meno di 200 abitanti, negli anni passati aveva vissuto altri due gravi fatti di sangue: nel 2006 un uomo rapì l'ex fidanzata e la portò in una baita di montagna in Valle Spluga: la uccise e poi si tolse la vita. Nel 1995 un altro femminicidio: un uomo ammazzò l'ex che lo aveva lasciato.

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