Stando al procuratore capo della città tedesca, l’attentatore era «insoddisfatto del trattamento riservato ai rifugiati sauditi»
MAGDEBURGO - «Per come stanno le cose» il movente dell'autore dell'attentato di ieri al mercato di Natale «potrebbe essere l'insoddisfazione per il modo in cui i rifugiati sauditi vengono trattati in Germania». Lo ha detto il procuratore capo di Magdeburgo Horst Walter Nopens.
Tra le cinque vittime c'è anche un bambino di nove anni, hanno precisato le autorità oggi pomeriggio in una conferenza stampa. Degli oltre 200 feriti 41 versano in condizioni critiche. Diverse delle persone ferite sono state trasportate in altri Länder tedeschi, ad esempio nel Brandeburgo, per ricevere le cure necessarie.
Fornendo alcuni dettagli dell'attacco il capo della polizia di Magdeburgo, Tom-Oliver Langhans, ha detto che la prima chiamata di emergenza è stata ricevuta alle 19.02. Per un breve periodo si è pensato che ci fosse stato un incidente. Tuttavia, ha spiegato, al moltiplicarsi delle richieste di soccorso "è emerso rapidamente lo scenario di un attacco".
Il presunto autore ha deliberatamente «sfruttato le vie di fuga e di salvataggio» per falciare le persone, ha spiegato ancora Langhans, evidenziando che l'attacco si è compiuto in «una finestra temporale di circa tre minuti». Il sospettato stava tenendo una velocità «normale», per poi aumentarla una volta superate le barriere d'ingresso del mercatino, ha riferito il capo della polizia, indicando che la velocità consentita nell'area è di 30 km/h.
«Allo stato attuale - ha aggiunto - presumiamo che si tratti di un attacco compiuto da una sola persona. Gli indizi escludono un complice». L'uomo «è stato sottoposto a esami medici fisici e mentali, ma stiamo ancora aspettando i risultati per analizzarli».
Il sospettato era già finito nel mirino delle forze dell'ordine un anno fa, ha ancora detto Langhans durante la conferenza stampa. Circa un anno fa si era tentato di avviare un cosiddetto «contatto con una persona potenzialmente pericolosa» ma l'uomo non era stato trovato.
In una nota la clinica psichiatrica in cui lavorava il presunto attentatore, diffusa dai media tedeschi, si afferma che il 50enne Taleb Jawad Hussein Al-Abdulmohsen «è uno specialista psichiatrico impiegato nel sistema carcerario di Bernburg, che lavora qui dal marzo 2020. Tuttavia, dalla fine di ottobre 2024 non è in servizio a causa di ferie e malattia».
Intanto l'ultimo post su X dell'uomo risale a poche ore prima dell'attacco: l'uomo accusa la polizia tedesca di controllargli la posta e di aver rubato una chiavetta USB da una lettera.
Mentre lo "Spiegel" riferisce che il presunto attentatore avrebbe dovuto comparire davanti al tribunale distrettuale di Tiergarten a Berlino giovedì alle 11.00, il giorno prima dell'attacco, ma non si è mai presentato.
Il 50enne saudita era sotto indagine per "abuso di chiamate di emergenza": a febbraio aveva ricevuto una sanzione penale contro la quale aveva poi sporto ricorso. Non essendosi presentato in aula giovedì, il ricorso è stato respinto.