L'esercito israeliano ha già "risposto" effettuando alcuni raid a ridosso del confine
BEIRUT - Tre razzi, lanciati dal sud del Libano verso il nord di Israele, sono stati intercettati questa mattina dall'Idf a Metulla. Si tratta del primo attacco missilistico dal Libano in direzione dello Stato ebraico in tre mesi: l'ultimo risaliva a dicembre.
In risposta, l'esercito israeliano ha condotto raid aerei nei pressi di villaggi del Libano meridionale vicini al confine, come Hula e Markaba.
Nella rappresaglia, almeno quattro persone avrebbero perso la vita. Lo scrive L'Orient-Le Jour, citando il sindaco di Touline, Malek Aouali, secondo il quale il raid israeliano ha colpito un centro commerciale.
L'Idf ha invece fatto sapere di aver colpito "decine di lanciarazzi di Hezbollah e un centro di comando da cui operavano i terroristi nel Libano meridionale". "Il lancio di razzi questa mattina verso la Galilea costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano e rappresenta una minaccia diretta per i cittadini dello Stato di Israele. Lo Stato del Libano ha la responsabilità di rispettare l'accordo", aggiunge l'esercito.
Dal canto suo, il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato quelli che ha definito ''tentativi di trascinare nuovamente il Libano in un ciclo di violenze''. Citato dal quotidiano Naharnet, Aoun ha chiesto all'esercito di "adottare le misure necessarie per preservare la sicurezza dei cittadini" e di avviare un'indagine su lancio di razzi verso il nord di Israele questa mattina.
"Quello che è successo oggi nel sud e quello che continua lì dal 18 febbraio rappresentano un duro colpo al progetto di salvataggio del Libano su cui i libanesi hanno concordato all'unanimità", ha avvertito Aoun.
Intanto, media siriani, ripresi da Times of Israel, riferiscono di raid aerei israeliani vicino alla città di Najha, nei pressi di Damasco.