Il suo mandato vero e proprio inizierà il primo gennaio. Si temono scontri e proteste
BRASILIA - Luiz Inácio Lula da Silva sarà certificato oggi come presidente eletto del Brasile in una cerimonia che si svolgerà alle 14 locali (le 18 svizzere) presso il Tribunale superiore elettorale (Tse) a Brasilia.
Sarà il presidente del Tse, Alexandre de Moraes, a consegnare il diploma a Lula e al suo vice, Geraldo Alckmin, vincitori al ballottaggio del 30 ottobre sul presidente uscente, Jair Bolsonaro, e sul suo candidato a vice, il generale Walter Souza Braga Netto.
L'articolo 215 della legge elettorale stabilisce l'obbligo che il diploma del candidato sia formalizzato quando tutti i voti sono stati ricontati uno per uno e i conti del partito o della coalizione vincente sono stati approvati. L'insediamento formale al governo del vincitore delle elezioni inizierà solo il 1° gennaio.
La solennità di oggi apre anche il termine legale per l'avvio delle azioni di impeachment di Lula da parte di chi voglia contestare eventuali irregolarità da lui commesse. Attorno al Tse è stato nel frattempo instaurato un imponente dispositivo di sicurezza, con decine di agenti della polizia federale e della polizia militare dislocati nella capitale per prevenire eventuali tentativi di irruzione da parte dei sostenitori di Bolsonaro, da oltre 40 giorni accampati a Brasilia per protestare contro l'elezione di Lula, a loro dire "rubata".
La consegna del diploma a Lula avrebbe dovuto svolgersi il 19 dicembre, ma l'entourage del politico 77enne sono riusciti ad anticiparla di una settimana allegando il rischio di atti violenti. Il futuro ministro della Giustizia di Lula, Flavio Dino, ha ammesso che prevale ancora un clima di «tensione» a causa delle «minacce» di gruppi insoddisfatti con il risultato elettorale e che le prossime settimane saranno «difficili».