Lo ha detto in un'intervista a Cbs news il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo l'incontro con il diplomatico cinese Wang Yi.
MONACO - Se il fronte Nato sembra compattarsi sempre più alla luce delle dichiarazioni rilasciate dai leader Ue e Usa al margine dei lavori della Conferenza sulla sicurezza che si chiude oggi a Monaco, dall'altra parte preoccupa l'insofferenza reciproca tra Usa e Cina, relativamente alle relazioni tra Pechino e Mosca. È ciò che emerso nell’incontro di ieri in Germania tra le due diplomazie.
Toni forti quelli usati sia dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken («Se la Cina fornirà sostegno materiale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina ci saranno conseguenze»), sia dal capo della diplomazia cinese Wang Yi: «Non accetteremo mai che gli Usa impongano o addirittura esercitino costrizioni sulle relazioni Cina-Russia».
La dichiarazione di Blinken - Ora si apprende che Pechino - secondo quanto dichiarato da Blinken in un'intervista a Cbs news - sta valutando la possibilità di fornire alla Russia armi e munizioni per la guerra in Ucraina. Al momento le aziende cinesi stanno fornendo «supporto non letale» alle forze di Vladimir Putin, ma se Pechino fornirà armi a Mosca, ha ribadito Blinken, ci saranno «gravi conseguenze» per la Cina. La preoccupazione di Washington è basata «su una serie d'informazioni che abbiamo ricevuto», ha aggiunto il segretario. Senza tuttavia precisare quale tipologia di armi sarebbe al centro di un presunto possibile accordo tra Putin e Xi Jinping.
«Nessuna iniziativa di pace dall'Occidente» - Anche se ha forse minor eco mediatico, anche Mosca dice la sua. E lo fa attraverso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: «Finora non c'è volontà o apertura per iniziative di pace da parte dell'Occidente intero». E quanto alla possibilità di vedere insieme a Minsk Vladimir Putin e Joe Biden per parlare di pace, come da proposta del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Peskov ha chiosato: «È quasi impossibile aspettarsi qualsiasi tipo di reciprocità o risposta a un simile sforzo da parte di qualsiasi membro dell'Occidente».