Lo afferma in una nota il Ministero degli Affari esteri
TAIPEI - Taiwan ha sollecitato la Cina ad «affrontare la realtà» e a rispettare i risultati delle elezioni che sabato hanno visto William Lai, il candidato del Partito democratico progressista nonché attuale vicepresidente, vincere le elezioni presidenziali dell'isola.
Il ministero degli Affari Esteri, si legge in una nota, «invita le autorità di Pechino a rispettare i risultati elettorali, ad affrontare la realtà e a rinunciare ai piani di repressione di Taiwan affinché le interazioni positive tra le due sponde dello Stretto tornino sulla strada giusta».
Gli elettori di Taiwan hanno respinto i ripetuti appelli anche assertivi di tipo militare fatti da Pechino a non votare per Lai che, al contrario, ha vinto con un largo margine a dispetto dell'appello di "piantagrane" ricevuto dalle autorità comuniste con le accuse di essere un separatista.
Pechino, che rivendica Taiwan come parte "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza, ha replicato, a esito elettorale acquisito, che la sua vittoria non cambierà «l'inevitabile tendenza alla riunificazione della Cina».
Lai, nel discorso di ringraziamento, ha promesso di difendere l'isola dalle "intimidazioni" cinesi. Dopo una campagna segnata dalle pressioni diplomatiche di Pechino e dalle incursioni quasi quotidiane di aerei e navi da guerra, l'ex medico che ha studiato ad Harvard ha battuto il suo più temibile rivale Hou Yu-ih del Kuomintang (Kmt) con oltre 900'000 voti di scarto. Il Kmt, tradizionalmente con posizioni più vicine alla Repubblica popolare, ha impostato la campagna elettorale come una scelta tra «guerra e pace», sposando proprio la narrativa sul voto promossa da Pechino.