Impianti con caratteristiche standardizzate e diffusi capillarmente: è la volontà del Dipartimento dei Trasporti
WASHINGTON - Una rete di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici perfettamente paragonabile a quella delle vetture a combustione interna, come ampiezza e facilità di accesso.
È il piano sviluppato in 82 pagine dalla Federal Highway Administration del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti. Si parte, come spiega Forbes, dall'implementazione di stazioni di ricarica standardizzate, che possano funzionare con qualsiasi veicoli «indipendentemente dalla marca» e senza le differenze odierne (vedi la ricarica standard Tipo 2 e il connettore di Tesla). Si prosegue con una garanzia di un numero minimo di stazioni, in modo da facilitare la ricerca (che oggi può essere snervante) e si prosegue con la creazione di uno standard d'installazione e manutenzione degli impianti e con la messa in rete delle stazioni, così da gestirle e monitorarle in modo semplice e veloce.
L'obiettivo di Washington è «fornire ai consumatori aspettative affidabili per viaggiare in un veicolo elettrico attraverso gli Stati Uniti e supportare una forza lavoro nazionale qualificata e addestrata nell'installazione e nella manutenzione» questa tipologia di servizi.
Il piano del Dipartimento dei trasporti ha ricevuto il sostegno della BlueGreen Alliance, organizzazione che mira a proteggere contemporaneamente l'ambiente e i posti di lavoro sindacalizzati. «Ci auguriamo che gli Stati prendano misure al di là di ciò che è loro richiesto per assicurarsi che i nuovi posti di lavoro nella produzione, manutenzione e installazione d'infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici garantiscano buoni salari e benefici in ambienti di lavoro sicuri, equi e diversificati».
Non è, ovviamente, qualcosa che vedrà la luce in tempi rapidi. Come osserva Brett Smith di CAR, interpellato sempre da Forbes: «Ci vorranno anni per far funzionare il piano. È percezione contro realtà».