Il merito (o la colpa?) è di un software che i negozi utilizzano per "studiare" ciascun consumatore e predire gli indici di gradimento finali dei prodotti
LUGANO - Un 2016 da ricordare, per LeShop.ch: che chiude l'anno con un +3,5% di fatturato per la cifra record di 182,1 milioni di franchi. Segno che è vero: che non è solo merito della «crescita straordinaria dei prodotti bio e simili» (+25%) cui per semplicità Migros attribuisce il successo, assieme a «all'ampliamento dei servizi offerti». E che gli svizzeri iniziano ad amare sul serio, e in maniera incisiva per il commercio, la comodità dell'acquisto online.
Quella strana pubblicità troppo mirata - Ignari o indifferenti alle strategie di marketing digitale di cui in un certo senso si rendono complici o addirittura vittime: che sfruttano gli accessi a internet e i comportamenti d'acquisto precedenti per piazzare i prodotti. L'evidenza è sotto gli occhi di chiunque: basta domandare alla rete informazioni di un qualche tipo su un articolo per ricevere presto pubblicità apparentemente "inspiegabili" e invece mirate, con ciò di cui si è in cerca, a prezzi spesso differenziati a seconda dell'interesse mostrato.
Merito di un algoritmo matematico - Conseguenza diretta dell'algoritmo matematico elaborato da un software che sempre più negozi decidono di usare, spiega Kai-Uwe Götzelt di Namics, società di San Gallo specializzata in analisi di e-commerce, e-business e comunicazione digitale. Età, sesso, residenza del potenziale cliente; ma anche, e soprattutto, il carrello della spesa passato: questi gli elementi che vengono presi in considerazione dal computer per tentare di predire che cosa si dimostrerà alla fine più importante e irrinunciabile per ciascun individuo.
Ma fanno capolino anche i "trend scout" - Ogni riferimento è puramente casuale. Tranne quello a Zalando, che ne ammette apertamente l'utilizzo: ma non esclusivo. «Specie nel settore della moda - spiega il ceo elvetico Dominik Rief - l'ispirazione e la consapevolezza dei trend a venire sono rilevanti: in questo caso, nessuno può sostituire le persone». Fra i dipendenti del gruppo ecco dunque comparire gli "scout" di tendenze, con il compito di servirsi dell'intuizione per proporre al singolo accessori vincenti.
La promessa: fino al 50% di vendite in più - I software, semmai, si limitano a fornire «raccomandazioni», giura Zalando: ma con quale risultato, però. Alcuni promettono ai negozianti addirittura un incremento delle vendite del 50%: come rinunciare anche solo a metterli alla prova, poi?