Il modo di conteggiare le visualizzazioni di Netflix differisce da quelli di altre società, come Nielsen
LOS ANGELES - Nelle scorse ore Netflix ha trionfalmente comunicato i dati del primo trimestre 2020, che segnano un aumento al di là di ogni previsione. Il merito va all'offerta di film, serie e programmi sulla piattaforma ma soprattutto alle misure di auto-isolamento imposte in quasi tutto il mondo per combattere la pandemia di coronavirus.
Spulciando tra i dati, tra gli show di punta troviamo ovviamente "Tiger King", il fenomeno (trash?) di questi mesi. La miniserie true crime, della quale vi abbiamo già abbondantemente parlato, sarebbe stata vista da 64 milioni di utenti sparsi per il mondo.
Perché il condizionale? Per il modo con il quale Netflix conteggia le "visualizzazioni", che differisce da quello usato da altre società di ricerca di marketing. Nielsen, uno dei colossi del settore, adotta per la tv tradizionale un sistema di analisi dei minuti medi. Netflix, invece, considera che l'aver guardato un dato programma per due minuti consecutivi «è abbastanza da indicare che la scelta è stata intenzionale». Un bel cambiamento rispetto a un precedente sistema di conteggio, per il quale era necessario l'aver guardato il 70% di un dato film o episodio di una serie.
Per quanto riguarda "Tiger King", Nielsen si ferma a 34 milioni di views. Ma sono considerate solo le visualizzazioni negli Stati Uniti e non quelle avvenute tramite dispositivi mobili, laptop e tablet.
Ad ogni modo, il prodotto Netflix di maggior successo in questa prima (travagliatissima) fetta di 2020 è "Spenser Confidential", thriller con Mark Wahlberg che collezionato la bellezza di 85 milioni di visualizzazioni dal 6 marzo, data di uscita, a oggi. Sempre secondo i dati di Netflix, ovviamente.