Cosimo Lupi, Consigliere comunale PLR Gordola
Fra poche ore il Popolo svizzero si pronuncerà in merito all’acquisto di nuovi aerei da combattimento. Un progetto di tale importanza politica e finanziaria attira inevitabilmente delle critiche. La domanda è: tali dubbi sono giustificati?
L’attuale crisi dovuta dalla pandemia da Coronavirus dimostra quanto velocemente tutto possa cambiare. Chi avrebbe pensato all’inizio dell’anno che avremmo dovuto stare a casa per settimane, che all’improvviso sarebbero stati necessari miliardi di aiuti economici o che per la prima volta dalla seconda guerra mondiale migliaia di militari sarebbero stati mobilitati? Chi lo sa quali saranno le sfide che la Svizzera dovrà affrontare nei prossimi anni e decenni?
Gli aerei da combattimento non possono combattere una pandemia. È vero, ma non è nemmeno questo il loro compito. Tuttavia, essi permettono alla Svizzera di difendere la sua sovranità nello spazio aereo e quindi di proteggere tutti noi sul terreno – in tempo di pace e in situazioni di crisi – a lungo termine. Gli aerei da combattimento sono quindi un elemento essenziale di un esercito moderno e versatile. Tanto più che la difesa integrata dello spazio aereo (aerei, sistemi di difesa contraerea, sorveglianza radar ed elettronica) è un pilastro imprescindibile della neutralità svizzera. Non occorre troppa immaginazione per concludere che senza Forze aeree i nostri cieli saranno pattugliati da jet militari della NATO: è questo che vogliamo?
La protezione e la difesa nell’aria sono possibili solo con mezzi adeguati. La crisi da COVID-19 in particolare ha dimostrato chiaramente quanto sia importante essere tecnologicamente “à jour”. Ciò è particolarmente vero per i sistemi d’arma altamente complessi quali i moderni aerei da combattimento. Non ha senso continuare a fare affidamento in futuro a tecnologie del 1978 (F-5) o del 1996 (F/A-18), tanto più che i compiti sono molteplici. Inoltre, è bene ricordare che grazie a questi sistemi d’arma, l’industria svizzera beneficia di commesse nell’ordine di centinaia di milioni di franchi. Questo significa il mantenimento di un alto livello di competenze tecnologiche e posti di lavoro qualificati.
Ogni crisi è diversa: i nuovi aerei da combattimento sono un elemento cruciale per essere preparati ad almeno alcune delle minacce future. Quindi un sì convinto il 27.9!