Omar Wicht, consigliere comunale di Lugano, Lega
LUGANO - Tra qualche ora, il premier Italiano Giuseppe Conte, firmerà l'ennesimo DPCM, delineando le regioni a rischio, basso medio ed elevato.
In Ticino, attenderemo con molta attenzione questo nuovo decreto, in quanto noi confiniamo con la regione Lombardia, la quale, secondo indiscrezioni ormai certe, dovrebbe rientrare in una delle zone rossa d'Italia, cioè ad alto rischio!
Spero vivamente, che il nostro Governo e la nostra Confederazione, visti i precedenti della prima ondata, non rifaccia lo stesso errore di tenere aperti i confini e avere un flusso giornaliero, pari a 70-80 mila persone, il virus si espanderebbe in maniera esponenziale.
Questo via vai incontrollato, potrebbe essere l'ennesimo errore imperdonabile che, vista l'esperienza passata, non possiamo più permetterci.
Questo mio ragionamento, lo stanno facendo anche molti sindaci del Varesotto e del Comasco, in quanto allarmati dai numerosi contagi avvenuti anche nelle loro città, preferirebbero un confinamento anche per i loro cittadini, frontalieri compresi.
È di qualche giorno fa, la notizia in cui il Sindaco di Varese, reclamava il fatto che molti suoi cittadini frontalieri, si fossero infettati in Ticino.
A mio modo di vedere, onde evitare inutili situazioni spiacevoli del "darsi la colpa" l'un con l'altro, adotterei la misura più incisiva, ossia la chiusura per qualche mese delle frontiere.
Se poi ci dovessero essere delle necessità lavorative inderogabili e necessarie, da ambo le parti, si potrebbe pensare a una soluzione di soggiornare, nel paese dove si lavora, senza un inutile spostamento giornaliero, poco indicato di questi tempi.
Spero che il nostro Governo prenda seriamente in mano la situazione.