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MARCELLO STIVANConti senza l’oste!

22.11.24 - 11:00
Marcello Stivan, Mobilità 2.zero
TiPress
Fonte Marcello Stivan,
Conti senza l’oste!
Marcello Stivan, Mobilità 2.zero

Al tavolo della mobilità si sta dibattendo sulla necessità di potenziare la fluidità del traffico individuale motorizzato (TIM) e i costi che queste misure comporterebbero. Alcuni commensali sostengono che solo il miglioramento dell’offerta autostradale potrà raggiungere i loro obiettivi mentre al di là del tavolo c’è chi afferma che questa strategia sposta soltanto il problema di qualche chilometro e per un breve periodo. L’equazione più strade=più traffico viene dibattuta e sembrerebbe che soltanto affidandoci al portamonete si possa trovare la soluzione del problema. Nel frattempo i calici bevuti hanno arrossato le guance dei presenti e il tentativo di far tornare i conti sempre più difficile. L’oste deve prendere in mano la situazione e fare un po' di chiarezza con l’aiuto di dati e cifre che mancano sul tavolo, ma che ogni anno, vengono pubblicati dall’ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE e dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC).

Secondo quest’ultimo le prospettive del traffico nei prossimi anni cambieranno perché la società si sta adattando in molti settori, da quello del lavoro (+telelavoro) a quello dei consumi (+acquisti da casa); da quello dell’invecchiamento dei cittadini a quello dell’urbanizzazione (città dei 15 minuti). Lo studio presentato dimostra che il TIM diminuirà di almeno il 5%, il trasporto pesante su strada del 2% a favore della ferrovia mentre il trasporto pubblico di persone marcherà un incremento dal 3 all’11% a seconda del mezzo di trasporto. Pure la mobilità lenta farà la sua parte raddoppiando l’utilizzo odierno della bicicletta. Questi argomenti non sembrano migliorare l’animosità attorno al tavolo e l’oste è costretto a offrire un giro per attirare l’attenzione e sostenere i propri calcoli.

Con i dati dell’ARE ci vengono ora esposti i costi esterni che ogni anno sono generati dalle diverse forme di mobilità e che vengono sostenute da tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che si spostino o meno. La fattura di 11.9 mia. di franchi fa girare la testa anche agli astemi e rappresenta la spesa che dobbiamo sostenere per riparare i danni alla salute, all’ambiente, all’economia tenendo presente che molti di noi non potranno sostenerli perché nel frattempo sono venuti a mancare a causa dei gravi danni subiti. ( nel 2021, 1804 decessi legati all’inquinamento generato dalla mobilità con una perdita media di 10 anni di vita prospettata).
Il 72% dei costi esterni (8.5 Mia.) sono direttamente legati al TIM e sostenuti da tutti i cittadini che si vedranno rincarare le spese sanitarie (23'800 giorni di degenza in ospedale), dei prodotti finiti (1.5 Mio. di giorni di parziale inabilità lavorativa), delle assicurazioni per i danni a cose e persone, oltre a incidere sulla natura e il paesaggio che con ulteriori investimenti cerchiamo di conservare.

Un vero boomerang che ci ritorna sulla testa di ciascuno di noi e che, indipendentemente dalla fluidità del traffico perseguita, già oggi ci priva di soldi e risorse importanti.

I calici sono vuoti, le menti confuse ma il nostro oste resta fermo sulle sue cifre e ci ricorda che i soldi accantonati per investire negli ampliamenti della rete stradale sono mal spesi e che ogni franco investito alimenta una valanga di costi supplementari e una perdita di qualità di vita. La soluzione non è facile ma deve essere perseguita in modo intelligente favorendo una mobilità più giusta e più sostenibile basata su un corretto comportamento e nel rispetto delle libertà altrui che nel mondo della mobilità vengono spesso calpestate. I calcoli dell’oste dimostrano chiaramente che gli automobilisti non si assumono tutti i costi generati e che il nostro stile di vita ne viene fortemente influenzato dalle loro abitudini e convinzioni. Una buona notizia comunque c’è: secondo le cifre a disposizione dell’oste sembra che ci sia una mobilità che genera un utile e, nel suo piccolo, contribuisce a migliorare la vita di tutti. Si chiama bicicletta che insieme ai pedoni generano minori costi per ca. 300 Mio. all’anno. Tirate le somme e saldato il conto ognuno prende la via di casa in attesa di rinfrescarsi le idee e pensare a come vorrà muoversi domani mattina.

Marcello Stivan, Mobilità 2.zero

(Fonte dei dati: Costi e benfici esterni del trasporti in Svizzera 2020 – ARE Stuio Ecoplan 2024 – Effetti esterni della mobilità 2021 DATEC – Prospettive del traffico 2050)

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