Greg Hunt: «Djokovic? Gli stessi australiani devono mostrare il certificato vaccinale»
Senza magheggi legali, Djokovic non farà gli Australian Open.
MELBOURNE - L’esenzione che gli avrebbe dovuto permettere di aggirare le regole non è bastata: dopo ore di fastidiosa e scomoda anticamera, Novak Djokovic è stato messo alla porta. È stato (non troppo) gentilmente esortato a lasciare l’Australia. Questo perché per passeggiare liberamente nell’isola-continente serve aver completato la procedura vaccinale o, in alternativa, serve essere in possesso di un documento - credibile però - che provi che questa non può essere “sopportata”. E Nole non ha fatto il primo e non ha prodotto il secondo. A questo punto il serbo è quindi con le spalle al muro. Il tempo per procedere alle varie fasi della vaccinazione è infatti insufficiente: se i suoi legali non lo salveranno, non potrà prendere parte al primo Slam dell'anno.
«Le regole sono regole», ha detto il Primo ministro australiano Scott Morrison. «Le regole sono uguali per tutti», gli ha fatto eco il ministro della sanità Greg Hunt. «In molti territori gli stessi australiani devono mostrare il loro certificato vaccinale - ha continuato il politico - Non è dunque irragionevole richiedere esattamente gli stessi requisiti a tutti quelli che entrano o vogliono entrare nel Paese. È giusto e corretto nei confronti di tutti. In questo caso, il Signor Djokovic non aveva tali requisiti, quindi il visto che gli avrebbe permesso di rimanere è stato cancellato».