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IRONMANL'Ironman ticinese che non ti aspetti: «Ho sottoposto fisico e mente a notevoli sforzi»

03.11.22 - 07:00
Raffaele Cristodaro lavora in banca, studia per ottenere un dottorato e ha fatto tre Ironman. «Una sfida con me stesso».
Sportograf
L'Ironman ticinese che non ti aspetti: «Ho sottoposto fisico e mente a notevoli sforzi»
Raffaele Cristodaro lavora in banca, studia per ottenere un dottorato e ha fatto tre Ironman. «Una sfida con me stesso».
Il 36enne è sempre stato in grado di portare a termine ogni gara: «La fatica è notevole e ogni piccolo dettaglio può fare la differenza».
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ZURIGO - L'Ironman è un triathlon estremo di lunga distanza e sono sempre di più gli appassionati che decidono di cimentarsi in questa disciplina. Nella competizione lunga ben 226,2 km si combinano tre sport – nuoto (3,8 km), bici (180,2 km) e corsa (42,2 km) – e questi eventi vengono organizzati in molte località di tutto il mondo. Esistono due circuiti – quello professionistico e quello dilettantistico, suddivisi in varie categorie di fasce d'età e di genere – e le gare vengono disputate in concomitanza, con i "pro" che partono un attimo prima. Gli atleti che ottengono i tempi migliori si qualificano inoltre automaticamente per le finali di Kona alle Hawaii, dove è stato creato l'Ironman nel 1978.

L'iscrizione è dunque aperta a tutti, ma i partecipanti – circa oltre tremila ogni volta – devono essere consapevoli dello sforzo a cui vanno incontro. È il caso del ticinese Raffaele Cristodaro – cresciuto a Breganzona, ma da qualche anno a Zurigo – che ha deciso di raccogliere nel 2019 questa sfida con sé stesso. «Ho iniziato a immergermi in questo mondo grazie a un amico di lunga data», sono state le parole del 36enne. «Era da qualche anno che praticava l'Ironman ed è riuscito a convincermi, nonostante fossi consapevole di quanto potesse essere faticoso e difficile. Ero davvero intrigato a provare e così – dopo sei mesi di duro allenamento – ho finalmente partecipato insieme a lui al mio primo Ironman».

L'atleta sottocenerino ha preso parte in totale a tre Ironman: nel 2019 a Cervia, nel 2021 a Tallinn e nel 2022 a Cascais. «In tutte e tre le partecipazioni sono riuscito ad arrivare fino in fondo, restando nel tempo limite. Ho iniziato in Italia su uno dei percorsi meno duri e più pianeggianti del circuito e il risultato mi ha spinto a continuare. Nell'ultimo, qualche settimana fa in Portogallo, il tracciato era prevalentemente montagnoso e bisognava arrivare al traguardo non oltre le 17 ore. Ne ho impiegate 13 e 50 e anche se non si tratta di un grandissimo tempo, sono soddisfatto della mia prestazione. In mezzo sono stato in Estonia e la differenza rispetto agli altri due è che non si nuotava nel mare – dove l'acqua salata è meno densa rispetto a quella dolce e quindi un vantaggio – bensì in un lago».

In questa disciplina non si parla soltanto di sforzo fisico: bisogna infatti essere in possesso di una certa attitudine mentale per poter gestire al meglio ogni situazione, fra allenamenti duri ed educazione alimentare. «Lo sforzo è notevole ed è quindi necessario arrivare alla gara al 100%, perché ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. È un discorso di disciplina: questo obiettivo me lo sono prefissato diversi mesi prima, pianificando le mie giornate in funzione all'evento. È anche un esercizio per te stesso, un obiettivo che ti metti a lungo termine per vedere se riesci veramente a realizzarlo. Si gareggia per più di dieci ore, per cui bisogna essere concentrati mentalmente e in salute fisicamente. Personalmente mi preparo per almeno sei mesi, dove curo ogni aspetto - dagli allenamenti all'alimentazione - e per essere in grado di gestire le energie devo seguire un certo schema. Nei due giorni che precedono la gara è inoltre necessario nutrirsi davvero tanto, soprattutto con carboidrati, visto che si bruciano circa 7'000 calorie. Bisogni biologici? A volte può essere un grande problema. Ci sono i “ToyToy” lungo il percorso ma alcuni atleti stanno male comunque, sia durante che dopo la gara».

Raffaele è davvero un appassionato di questa specialità, anche perché parallelamente ha un occupazione professionale a tempo pieno e sta inoltre completando i suoi studi. «Provare a conciliare tutto non è finora stato per niente semplice. Lavoro presso la banca “State Street” in qualità di vicepresidente del dipartimento “Digital”, nello sviluppo di applicazioni e progetti che si basano sulla tecnologia "blockchain". Oltre a questo sto conseguendo un dottorato all'Università di Zurigo in "blockchain and analytics", per cui ho anche dovuto adattare gli sforzi in funzione alla mia vita professionale. In totale per preparare un Ironman ho impiegato ogni volta in media 12 ore settimanali di allenamenti. Circa tre volte alla settimana – in genere dopo la giornata lavorativa – ho allenato la corsa e il nuoto, mentre nel weekend ho curato maggiormente la bici. Futuro? Negli ultimi quattro anni ho sottoposto il mio fisico e la mia mente a notevoli fatiche e visto che devo completare i miei studi ho deciso di parcheggiare momentaneamente questa passione. Finora mi sono divertito molto ed è stata un'esperienza che mi ha arricchito, ma la stanchezza è aumentata e ho sempre meno tempo a disposizione. Conoscendomi però non escluderei in futuro un'altra sfida con me stesso. Intanto continuo a tenermi in forma praticando queste tre discipline con costanza». 

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COMMENTI
 

Ghemon999 2 anni fa su tio
I Campionati del mondo di Ironman si svolgono annualmente alle Hawaii (Ironman Hawaii) dal 1978.
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