L'olandese padrone ai Mondiali di ciclismo
Argento per van Aert, bronzo per Pogacar. Quinto posto per Küng.
GLASGOW - Un fantastico Mathieu van der Poel si è laureato campione del mondo a Glasgow. Con un attacco prepotente lanciato a 20 km dall’arrivo, l'olandese nato in Belgio ha sbaragliato la concorrenza e si è preso l'oro. È transitato in solitaria sotto lo striscione del traguardo bissando il successo - juniores - iridato centrato a Firenze dieci anni fa. Una medaglia al collo l’hanno messa pure Wout van Aert (+1’37") e Tadej Pogacar (1’45"). Quarto posto per Pedersen (1'45"), quinto per il nostro Stefan Küng (3'48").
Sulle strade scozzesi è successo di tutto. Partita da Edimburgo e fatta registrare la prima fuga seria di giornata, a 191 km dall’arrivo la corsa è stata interrotta. Colpa di una protesta nella zona della Carron Valley. Cinque attivisti per il clima si sono incollati sull'asfalto bloccando la strada. Sono intervenute le forze dell’ordine, i manifestanti sono stati “scollati” e arrestati e fuggitivi e gruppo sono potuti ripartire con 50’ di ritardo sulla tabella di marcia. Il lavoro di Italia, Belgio e Danimarca soprattutto ha fatto evaporare l’azione degli avventurieri a 75 km dalla fine e aperto una fase nervosa della prova. Ci ha provato van der Poel, è caduto Trentin, ha tentato Pedersen, si è staccato a ripetizione Evenepoel, ha graffiato Pogacar… fino a 55 km dall’arrivo le certezze sono state poche. Poi è arrivato l’attacco di Bettiol, che ha costretto tutti i big a scoprire definitivamente le carte. L’italiano è arrivato ad avere 41" di vantaggio sui primi inseguitori, su van Aert, van der Poel, Pogacar e Pedersen i quali, presto organizzatisi per ricucire lo strappo, hanno collaborato e annullato la fuga a 20 km dalla fine. Nello specifico, l’azione dell’azzurro è stata disinnescata da van der Poel, lanciatosi su uno strappo alla fine del penultimo giro e velocemente in grado di distanziare i “superstiti” Pogacar, van Aert e Pedersen. Nonostante una scivolata a causa dell’asfalto viscido, il 28enne ha comunque difeso e anzi incrementato il suo margine sugli inseguitori, arrivando a braccia alzate all’appuntamento con la gloria.