La terribile caduta di ieri al Giro dei Paesi Baschi sta facendo molto discutere
Thierry Gouvenou - direttore della Parigi-Roubaix - e Pascal Chanteur (presidente del sindacato francese dei corridori) si interrogano
BILBAO - Dopo la terribile e spaventosa caduta di ieri al Giro dei Paesi Baschi, che ha coinvolto diversi ciclisti fra cui Jonas Vingegaard, il tema della sicurezza nel ciclismo è tornato di stretta attualità. Se azzerare i pericoli è impossibile, qualcosa si può fare per attenuare i rischi dei corridori?
Thierry Gouvenou, direttore della Parigi-Roubaix, si è espresso così a L'Equipe... «Abbiamo allertato tutti da mesi. I vertici delle varie gare e dei Giri hanno organizzato tantissime cose. Malgrado ciò, vediamo che le cadute non fanno che aumentare. Bisogna quindi rendersi conto che non sono dovute solo al percorso... Sono dovute anche all'elevata velocità: le discese nei passi si effettuano a oltre 100 km/h...».
Anche Pascal Chanteur, presidente del sindacato francese dei corridori, chiede interventi mirati: «Non possiamo continuare così. Dovremmo aspettare finché non ci sarà un altro morto? Coinvolgerò le squadre, che sono dei datori di lavoro e che quindi hanno la responsabilità dei propri dipendenti. La Visma ha perso Vingegaard per qualche settimana, ma poteva accadere due settimane prima del Tour de France. Per loro è una tragedia ma poteva andare anche peggio. Servono proposte chiare...».