Il Tribunale di Appello di Asuncion ha respinto un nuovo ricorso presentato dai legali dell'ex fenomeno verdeoro
ASUNCION - Il peggio è sicuramente passato, con 32 giorni trascorsi nel carcere di Asuncion tra marzo e aprile per essere entrato in Paraguay con un passaporto falso, ma i guai per Ronaldinho non sono ancora finiti. L'asso verdeoro, che era finito in cella insieme al fratello prima di passare agli arresti domiciliari, è sempre accusato di traffico di documenti falsi.
Dinho, che al pari del fratello è stato ora ritenuto poco 'collaborativo', si è visto respingere dal Tribunale di Appello di Asuncion il ricorso presentato dai suoi legali. Gli avvocati chiedevano la revoca degli arresti domiciliari che lo costringono a stare in un albergo della capitale del Paraguay.
L'ex fuoriclasse del Barcellona dovrà dunque rimane in una suite - dotata di tutti i comfort - del Palmaroga Hotel, mentre il fratello Assis si trova in una camera adiacente. Questa situazione perdurerà fino al processo che li vedrà ovviamente protagonisti nel ruolo di imputati.