Rottura totale tra l’argentino e la Liga.
Accomodante e pronto alla mediazione? Macché: Leo dà battaglia.
BARCELLONA - “Leo Messi comunicherà presto la sua scelta di rimanere a Barcellona”. “Leo Messi farà un'umiliante marcia indietro”. Questo, da giovedì sera, hanno ripetuto millantando certezze molti siti sportivi spagnoli e sudamericani.
Leo Messi è sicuro di non essere nel torto. Questo è quanto. La nuova puntata della telenovela dell’estate è stata timbrata proprio dal clan dell’argentino, che ha risposto piccato - in una comunicazione ufficiale - alla Liga, smontando la validità della clausola “d’uscita” da 700 milioni di euro.
«Non siamo a conoscenza di quale contratto abbia analizzato la Lega - ha vergato Jorge Messi, padre-agente della Pulce - e quali siano le basi che l’hanno portata a concludere che, nello stesso, sia presente una clausola di rescissione applicabile nel caso in cui il giocatore scelga di esercitare una risoluzione unilaterale. Questo è un errore evidente, dato che l’articolo 8.2.3.6 dell'accordo che lega il Barcellona al calciatore dice: “Questo indennizzo non si applicherà nel momento in cui la risoluzione del contratto venga richiesta dal giocatore a partire dalla fine della stagione 2019/2020”». La missiva dei Messi si chiude con un «È dunque ovvio che l’indennizzo da 700 milioni, previsto nel contratto al punto 8.2.3.5, non è in assoluto applicabile».
Ricevuta la comunicazione, la Liga (non certo super partes, visto l'impoverimento del prodotto portato da un'eventuale partenza di Messi) ha immediatamente risposto, sottolineando di ritenere valido contratto e clausola.
E ora? La Pulce potrebbe aver semplicemente voluto mettere le cose in chiaro, in attesa di ritrovarsi con il club. L'ultima uscita potrebbe però anche essere un nuovo passo verso la battaglia.