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«Non c'è mai stato bisogno di spingere i giocatori a fare beneficenza»

LUGANO«Non c'è mai stato bisogno di spingere i giocatori a fare beneficenza»

06.10.20 - 17:31
Parola a Fabio Capello, uno dei 12 missionari scelti quest'anno dalla Svizzera italiana
Tio
«Non c'è mai stato bisogno di spingere i giocatori a fare beneficenza»
Parola a Fabio Capello, uno dei 12 missionari scelti quest'anno dalla Svizzera italiana
«Quando allenavo i ragazzi cercavo sempre d'inculcare loro degli insegnamenti: il rispetto, la gioia di stare insieme e di andare ogni tanto in chiesa a pregare».
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LUGANO - C'è anche Fabio Capello fra i 12 missionari 2020 ticinesi. Per far parte di questa stretta cerchia basta essere una persona che vive nel nostro cantone oppure che ha a che fare con la Svizzera italiana. Insieme al 74enne, che ha una casa nel Luganese, nel mondo dello sport è stato scelto anche l'ex arbitro internazionale Massimo Busacca.  

Dalla fine degli anni '60, il mese di ottobre è considerato dalla Chiesa cattolica il mese missionario. "Tutto l’anno dovremmo occuparcene. Ma a ottobre ci chiede di sensibilizzare le persone e di fare un gesto concreto per sentire insieme la dimensione universale della Chiesa", ci aveva detto negli scorsi giorni Chiara Gerosa, coordinatrice di Missio per la Svizzera Italiana. 

Questo il pensiero di Fabio Capello... «Vengo da una famiglia cattolica dove si è sempre professato il cattolicesimo nel migliore dei modi. Quando allenavo i ragazzi cercavo sempre d'inculcare loro degli insegnamenti: il rispetto, la gioia di stare insieme e di andare ogni tanto in chiesa a pregare. Qualche volta mi hanno ascoltato. Quando invece ho allenato squadra di grande blasone come Milan, Roma e Juventus c'era l'abitudine di trovarsi il giorno prima per la messa. Erano tanti i giocatori che andavano a messa, probabilmente perché avevano qualcosa da chiedere al Signore. Nei loro occhi si vedevano davvero tanta serenità e soprattutto umiltà, quella che nel calcio negli ultimi anni è andata smarrita. Con l'avvento dei social media si tende a non pensare più tanto agli altri. Un'altra cosa che ho sempre apprezzato era vedere che tutti i giocatori aiutavano i più poveri facendo beneficenza. Non c'era bisogno di spingerli a fare questo passo. Tutti sentivano il bisogno di dare una mano...».

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COMMENTI
 

seo56 4 anni fa su tio
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