Sesa ha apparentemente lasciato l'ACB dopo essersi scontrato con Bentancur. Il suo appartamento era però già vuoto
In caso di licenziamento, l'ACB dovrebbe pagare a Sesa (tutti insieme) gli stipendi da qui a giugno.
BELLINZONA - Convivere con Pablo Bentancur è difficile? Non lo si può negare, se in poco più di un anno a Bellinzona sono già passati tanti allenatori. L’agente sposa il mister di turno, gli dà giocatori importanti e poi si disamora presto, optando per il divorzio.
È successo così nella scorsa stagione con Paiva, Aeby e Schällibaum ma, a quanto pare, non è successo lo stesso in questa, con David Sesa. L’ultimo addio è infatti stato deciso dal tecnico, che ha presentato le dimissioni dopo due mesi di alti e bassi, di sorrisi e mugugni.
Lo ha fatto perché non si trovava più bene in granata e quindi ha reputato giusto mollare? Da più fonti arrivano le conferme di un suo prossimo legame con il Rapperswil. Questo, in sé, significa poco: la storia pallonara è infatti piena di cambi repentini: “scendo da una macchina, salgo su un’altra”. Una volta liberatosi dal contratto con l’ACB, l’allenatore è libero di firmare con chi ritiene opportuno.
Meno simpatico sarebbe però se davvero il 49enne avesse cominciato a flirtare con i sangallesi quando ancora vestiva granata. Ancor meno digeribile sarebbe poi se il suo addio al Bellinzona fosse stato premeditato.
Dalla Capitale raccontano di un Sesa molto nervoso negli ultimissimi giorni. Di un Sesa che ha bisticciato con la dirigenza nella sessione di allenamento del mercoledì e di un Sesa che ha avuto un alterco con Bentancur per la scelta di utilizzare Ribeiro invece che Samba nell’amichevole con il Lugano II. Qui non c’è nessuna prova, nessun indizio, riguardo a un possibile tradimento. C’è piuttosto la conferma del malessere del tecnico.
Ciò che però fa dubitare è altro, sono le tempistiche. Quali? Quelle relative all’uscita dagli alloggi che il club ha messo a disposizione sua e del suo secondo, Giuseppe Perrone.
Le dimissioni sono arrivate mercoledì sera, appena dopo la fine dell’amichevole con i bianconeri. Perrone - fatto inserire nello staff da Sesa, che ha poi spinto per l’allontanamento di Bustamante e Palvarini - ha lasciato il suo appartamento il giorno precedente. Il tecnico, invece, ha riconsegnato le chiavi già al momento dell’addio. Al campo sportivo. Senza passare da casa. Sistemare tutto e raccogliere i propri effetti? Da Bellinzona assicurano che i locali erano già stati ripuliti, come se chi li occupava già sapesse che non ci sarebbe più rientrato.
La prossima puntata della telenovela? Le dimissioni. Per adesso sono state rifiutate da Gilardi, che si aspetta di rivedere il mister al suo posto a breve. Un licenziamento? Al Comunale non ci pensano proprio: al momento della firma, Sesa ha infatti strappato un contratto blindato. Otterrebbe tutti i soldi che gli competono da qui a giugno. Se ne vedranno insomma ancora delle belle.