Il ticinese Simone Rapp, passato in giugno al Karlsruhe, ha già trovato le prime reti sia in campionato che in Coppa.
Rilanciatosi alla grande nella scorsa stagione con la maglia del Vaduz, quest’estate l’attaccante è sbarcato in 2.Bundesliga: «In passato ho avuto momenti anche difficili, ma bisogna accettarli. Non si può sempre stare in alto».
KARLSRUHE - “Non conta dove sei, conta lavorare duro e fare gol”. Semplice e chiaro, il concetto è sempre di strettissima attualità quando si parla di un attaccante, che di reti si alimenta e, come nel caso di Simone Rapp, con le sue sponde e vincendo duelli può far salire la squadra e favorirne la manovra. Tornato in Challenge League nell’estate 2021 dopo l’addio al Losanna e una parentesi poco fortunata nel massimo campionato rumeno, il ticinese ha recitato un ruolo da protagonista con la maglia del Vaduz (16 gol in 24 match), guadagnandosi la chiamata del Karlsruhe, club di 2. Bundesliga con cui ha firmato fino al 2024.
Trovatosi subito a suo agio nella nuova realtà, il 29enne sta raccogliendo anche i primi frutti in termini di gol e assist. «Nuovo torneo, nuovo ambiente, nuovo gruppo: ci vuole sempre un po’ di tempo per inserirsi, ma sin qui sta andando tutto molto bene e ne sono davvero felice», ci spiega il nativo di Cugnasco, autore di 3 reti tra campionato e DFB-Pokal nelle prime 5 uscite. «Dopo le due sconfitte iniziali abbiamo cambiato passo e stiamo ottenendo risultati positivi, con la vittoria in Coppa e i sette punti nelle ultime tre partite. A livello personale sono contento di essermi subito sbloccato in entrambe le competizioni, ora sta a me continuare in questa direzione».
Alla base di tutto c’è il lavoro quotidiano. «Nel calcio paga sempre. Nel recente passato ho avuto momenti anche un po’ complicati, ma fa parte del gioco. Ora sono contento di essere tornato a fornire prestazioni di buon livello. L’obiettivo è farlo con costanza, senza pensare troppo ai gol o agli assist».
Insomma lottare e aiutare la squadra in un lega anche piuttosto “ruvida”. «Il campionato è di buon livello e con un gioco un po’ più fisico rispetto alla Svizzera, ma in fondo nemmeno troppo. La differenza principale sta forse nel seguito dei tifosi. Qui il calcio è indubbiamente lo sport numero 1 e, negli stadi e nelle città, si sente. Ad ogni partita, anche nella lega cadetta, gli impianti sono pieni e abbiamo almeno 15mila spettatori».
Tifosi che spingono anche il Karlsruhe verso i suoi obiettivi. «Il nostro è quello di staccarci il prima possibile dalla parte più pericolosa della classifica, poi quel che arriva si vedrà…», conclude Simone Rapp.