Sesa aveva già deciso di mollare il Bellinzona prima di litigare con Bentancur
Nessuna sorpresa: appena liberato dall’ACB, Sesa ha firmato con il Rapperswil.
BELLINZONA - Mercoledì ha rassegnato le dimissioni da tecnico del Bellinzona, il lunedì dopo - lautamente pagato - ha assunto l’incarico al Rapperswil. David Sesa è rimasto disoccupato molto poco.
Per nulla, praticamente, visto che dei contatti con i sangallesi - radio mercato già ne parlava la sera dell’ormai famoso litigio con Bentancur durante l’amichevole con il Lugano II - sembra il mister li avesse già avuti quando ancora indossava la divisa granata.
Il 49enne non lo ha mai ammesso, alla corte del presidente Rocco Delli Colli non lo hanno mai ammesso, al Comunale lo sospettano; a sostenere quella che è più che una semplice ipotesi sono in ogni caso le tempistiche di una separazione che ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
Sesa non aveva un buon rapporto con i giocatori o la dirigenza? Convivere con Bentancur non era più possibile? A Rapperswil offrivano condizioni migliori? Tutto e nulla. Il mister avrà avuto le sue ragioni (buone o meno non sta a noi giudicarlo) per voltare la faccia all’ACB e sposare i sangallesi; l’unico fatto certo è che già prima della fatidica amichevole con il Lugano II aveva deciso di mollare. Già prima di litigare con Bentancur - chissà poi come faceva a sapere che si sarebbe scontrato con l’agente - aveva deciso di salutare.
«Vi dico come è andata, nulla di più, nulla di meno - ha raccontato Paolo Gaggi, direttore sportivo a Bellinzona - lo scorso mercoledì pomeriggio noi dirigenti, Bentancur non c'era, e lo staff tecnico abbiamo avuto una discussione. Niente di particolare però. Poi la sera c’è stata la sfida con il Lugano. Io sono arrivato al campo a partita iniziata e sono rimasto fino alla fine. A quel punto ho incrociato David, che mi ha riconsegnato le chiavi dell’appartamento. Gli ho chiesto: “Significa che stai dando le dimissioni?”. E lui ha annuito. Gli ho chiesto conferma e domandato del suo vice e mi ha risposto che anche lui, Giuseppe Perrone, rinunciava al suo incarico».
Sesa non è quindi più tornato nell’appartamento che gli era stato messo a disposizione. Ancor prima che la classica goccia facesse traboccare il “suo” vaso, lo aveva liberato e ripulito.
«Esatto. Sono poi rientrato io per controllare in che condizioni fosse, per capire cosa fare per risistemarlo prima di metterlo a disposizione di qualcun altro, e l’ho trovato a posto. Evidentemente, prima di presentarsi al campo il mister ha caricato la sua macchina o quella del suo vice con tutti i suoi effetti personali. Da lì poi è partito direttamente verso casa».
Verso una nuova avventura.
«Io credo che a questo punto sia giusto guardare avanti. Inutile sprecare energie litigando. Meglio concentrarsi su quello che c’è da fare e continuare a lavorare con serenità. C’è un campionato da portare avanti».