Club, giocatori, ex stelle del calcio, Gravina, Infantino, Meloni: tutti abbracciano Sinisa
Il Bologna: «Vivrai per sempre nel nostro cuore». Baresi: «Ciao guerriero hai lottato a testa alta fino alla fine, uomo vero». L'Inter: «Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Ciao Sinisa».
BOLOGNA - La morte di Sinisa Mihajlovic ha scosso il mondo del calcio, ma non solo. Appresa la terribile notizia, sono stati numerosissimi i messaggi di cordoglio arrivati da diverse personalità di spicco del mondo dello sport (ma non solo). Non soltanto da chi con lui ha condiviso momenti conviviali e indimenticabili: la sua storia, la sua battaglia con la leucemia, la sua voglia di combattere, la sua sincerità, la sua spontaneità ma soprattutto il suo modo di vivere la vita, malgrado quel brutto male venuto a galla nel 2019, avevano conquistato un po' tutti. Perché lui non era soltanto considerato un uomo di calcio, bensì un maestro di vita.
«Vivrai per sempre nel nostro cuore», il tweet con cui il Bologna - ultima squadra allenata da Sinisa - ha voluto salutare il Guerriero. «Ci mancherai tantissimo», il pensiero del Torino, altra compagine allenata dal coach serbo. Anche l'Inter, squadra con la quale ha giocato dal 2004 al 2006 gli ultimi anni da calciatore prima di iniziare il percorso da allenatore, ha esternato tutto il suo dolore: «Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Ciao Sinisa».
E sempre a proposito di Inter anche il collega (ma soprattutto amico) Simone Inzaghi ha voluto abbracciarlo: «Sinisa è stato un amico. Abbiamo condiviso tanto, trofei e giornate indimenticabili. Abbiamo lottato e abbiamo vissuto tanti momenti insieme. Siamo stati famiglia, amici, colleghi. Vivrà per sempre nei miei pensieri».
Fra i calciatori, l'ex attaccante della Nazionale francese Franck Ribéry l'ha ricordato così: «Ho avuto il piacere di conoscerti: avevi una grande personalità. Un uomo che si è guadagnato molto rispetto e un combattente fino alla fine. Hai insegnato molti valori nel mondo del calcio. Ci mancherai». Dalle parole dell'attaccante francese a quelle di Gigio Donnarumma, che proprio Sinisa aveva fatto esordire al Milan: «Sei sempre stato un guerriero e so quanto hai lottato. Ti ringrazierò per aver sempre creduto in me e per tutto quello che mi hai detto dal primo giorno che ci siamo conosciuti. Resterai per sempre nel mio cuore, ciao mister».
Profondo il messaggio di Massimo Oddo: «Ero un bimbo quando seguivo le tue gesta immaginando magari un giorno di diventare un calciatore come te… Poi sono cresciuto, ed all'improvviso quell'immagine iconica ed immaginaria è diventata realtà. Ero un tuo compagno di squadra, nella mia, nella nostra Lazio. Siamo sempre andati d’accordo, c’era feeling, mi hai preso sotto la tua ala, mi hai dato schiaffi e carezze come un Papà, ed io ho imparato tanto, tantissimo da te, in campo, ma soprattutto fuori dal campo. Ti voglio bene Sinisa fai buon viaggio».
Poi i ricordi di tre ex grandi calciatori: «Ciao guerriero hai lottato a testa alta fino alla fine, uomo vero», le parole di Baresi. «Quante battaglie in campo. Ciao Sinisa», quelle di Batistuta. «Oggi è difficile trovare le parole, riposa in pace grande guerriero RIP», quelle di Vieri.
«Sono profondamente addolorato, è un giorno triste per il calcio italiano - ha invece dichiarato il presidente della FIGC Gabriele Gravina - Sinisa è stato un protagonista dentro e fuori dal campo, un esempio di passione, determinazione e coraggio, in grado di ispirare e di emozionare. Mihajlovic è stato un campione vero come calciatore, come allenatore, ma soprattutto come persona. In un’epoca spesso contraddistinta dalla falsità, ha saputo anteporre sempre la verità non sottacendo i suoi difetti e le sue debolezze. Anche per questo deve essere ricordata la sua positiva testimonianza di vita».
Anche il presidente della Fifa Gianni Infantino non ha voluto far mancare il suo messaggio di cordoglio: «Sono profondamente addolorato nell'apprendere della scomparsa di Sinisa Mihajlovic, uno dei calciatori e allenatori più celebri della Serbia. In campo, i suoi calci di punizione incarnavano una passione e una dedizione per la bellezza del gioco che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport e la sua morte è una grande perdita per tutti noi. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile».
«Hai sempre lottato come un leone, in campo e nella vita - le parole della premier italiana Giorgia Meloni - Sei stato esempio e hai dato coraggio a molte persone che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto spesso come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un grande cuore. Sei e resterai sempre un vincente».