Cristiano Ruiu a tutto tondo: il Milan, De Ketelaere, Leão, la fuga del Napoli, i miglioramenti dell'Inter e la mina vagante Juve
«Quanti soldi i rossoneri hanno perso non capitalizzando le partenze di Kessié, Donnarumma e Calhanoglu? Questo è l'unico aspetto sul quale Maldini può e deve migliorare, perché così facendo danneggia la società e il suo patrimonio».
MILANO - In Serie A siamo ormai giunti al giro di boa con il Napoli comodamente a +9 sul Milan e a +10 su Inter e Juve. Un vantaggio davvero difficile da azzerare... La squadra di Luciano Spalletti sembra ormai involata verso uno Scudetto storico, cercato e sognato negli ultimi anni, ma sempre "cancellato" dalle rivali dimostratesi più quadrate e maggiormente all'altezza della situazione.
Questo però sembra finalmente essere l'anno buono per i campani, che - oltre a "macinare" vittorie su vittorie - stanno approfittando di un rendimento tutt'altro che perfetto di coloro che inseguono. Specialmente - almeno recentemente - da parte dei campioni in carica del Milan, reduci dall'eliminazione in Coppa Italia e da due beffardi pareggi contro Roma e Lecce.
Ne abbiamo parlato con Cristiano Ruiu, tifoso del Diavolo e volto noto delle trasmissioni di Telelombardia: «Secondo me il termine calo non è quello appropriato. Grazie al lavoro di Pioli, Maldini e anche Ibrahimovic negli ultimi due anni e mezzo i rossoneri hanno infatti performato nettamente al di sopra delle loro potenzialità. Parliamoci chiaro, quello dell'anno scorso è stato un piccolo miracolo, ottenuto dopo aver perso tasselli importanti del mosaico. Sono partiti Donnarumma, Calhanoglu e al termine della scorsa stagione perfino Kessié, tutti elementi che avevano un certo peso. Non dimentichiamoci poi che Ibra - il secondo miglior marcatore rossonero della stagione scorsa dietro a Leão - attualmente non sta giocando. Tanti tendono a scordarselo...».
Come spiegare, dunque, le ultime prestazioni ballerine?
«Appena scende leggermente la condizione fisica e quello spirito di coesione, vengono a galla i limiti tecnici della squadra. In tutto questo, a mio avviso, c'è anche un pizzico di presunzione dell'allenatore. L'anno scorso si affidava quasi sempre al medesimo undici e soprattutto allo stesso modulo. Adesso, giustamente, si sente molto bravo e tende a cambiare troppo spesso schema di gioco, soprattutto in difesa dove sovente passa da tre a quattro. Così facendo i giocatori si sentono destabilizzati e le prestazioni ne risentono».
Era dunque sbagliato a inizio stagione aspettarsi il bis?
«A livello di ingaggi è la squadra che costa meno fra le big di Serie A. Qualcosa vorrà pur dire...».
Come mai l'avventura in rossonero di De Ketelaere non decolla?
«Tecnicamente ha tutto e non gli manca niente. È a livello di personalità e convinzione che non riesce proprio a fare quel passo in avanti. Un giocatore con queste caratteristiche va inserito in un contesto stabile, nel quale ognuno ha il suo compito ben preciso. Se invece lo inserisci in un gruppo non sempre equilibrato, il rischio è di fare ulteriori danni. Inoltre credo che Pioli faccia fatica a trovargli una collocazione tattica. Quando vedo che gioca centravanti...».
Questa sera c'è la Supercoppa...
«È l'unica chance che abbiamo per vincere un titolo, per cui mi aspetto che diano tutto. Tecnicamente l'Inter ha una rosa molto più competitiva, d'altronde il loro monte ingaggi è il doppio del nostro. Mi pare che nelle ultime partite - pur non offrendo spettacolo - i nerazzurri abbiano inoltre acquisito maggior solidità difensiva. E il Lukaku che ho visto contro il Napoli a me fa sempre paura...».
Il Napoli vincerà lo Scudetto?
«La vittoria contro la Juve è stata determinante, una sorta di prova del nove brillantemente superata. Dopo la sconfitta di San Siro contro l'Inter, i partenopei hanno dimostrato di avere un'ottima tenuta mentale e questo aspetto è alla base se vuoi vincere un campionato. È vero che hanno la Champions League e non sarà evidente mantenere per tutta la stagione certi livelli, ma a mio avviso lo Scudetto non gli sfuggirà più».
Torniamo al Milan, Leão resterà?
«Non credo proprio e per le casse della società la speranza è che vada via. Quanti soldi i rossoneri hanno perso non capitalizzando le partenze di Kessié, Donnarumma e Calhanoglu? Questo è l'unico aspetto sul quale Maldini può e deve migliorare, perché così facendo danneggia la società e il suo patrimonio».
Quale strategia dovrebbe adottare il club con il portoghese, in scadenza nel 2024?
«Maldini dovrebbe dire a Jorge Mendes (l'agente del giocatore, ndr) di trovare un acquirente per giugno. Faccio un esempio: il club fissa un prezzo, ipotizziamo 100 milioni, da destinare per il 25% a Mendes e il restante 75% al Milan. Purtroppo nel calcio di oggi bisogna saper scendere a compromessi, specialmente con gli agenti. Ed è questo che Maldini, pur svolgendo un lavoro eccezionale, fatica a capire. Altrimenti si continuerà a perdere giocatori a zero e sarebbe imperdonabile...».
Chiusura sulla Juve: come la vedi?
«Hanno vinto otto partite di fila con un gol di scarto per poi perderne una, molto importante, facendo una figuraccia. Sono sicuro che Allegri, nonostante il ko di Napoli, sia contento dell'ultimo spezzone di campionato dei suoi. Non dimentichiamoci inoltre che non hanno la Champions e qualitativamente dispongono di una squadra che fa paura. In rosa ci sono infatti due campioni del mondo, Pogba che prima o poi giocherà e un certo Chiesa che sta tornando sui suoi livelli. L'ho detto a inizio stagione e lo ripeto oggi: a maggio la Juve finirà davanti al Milan».