L'ex agente di Yaya Touré mette la parola fine su una vicenda (quantomeno bizzarra) che risale al 2018: «L'incantesimo è stato tolto».
Il calciatore, dopo l'eco mediatico che hanno avuto le esternazioni di Seluk, non usa giri di parole: «Solo stereotipi. Non mi rappresenta e non associatemi a queste sciocchezze».
MANCHESTER - Pep Guardiola probabilmente si farà una risata, ma ai tifosi del City più scaramantici - considerando in primis la folle remuntada subita contro il Real lo scorso anno e la finale persa col Chelsea nel 2021 - la notizia potrebbe far piacere.
Il riferimento è all’ormai celebre maledizione Champions lanciata da alcuni sciamani sul club di Manchester dopo l’addio di Yaya Touré, che dei Citizens era stato un pilastro. Colpa di un divorzio turbolento e di una torta di compleanno mai comprata…
Ora, come raccontato al "Mirror" da Dimitri Seluk alla vigilia della semifinale d'andata tra il City e il Real Madrid, la “macumba” sarebbe stata cancellata… «Mi scuso per questa faccenda: l'incantesimo è stato tolto dagli sciamani - ha assicurato Seluk - Io e Yaya non desideriamo altro che il successo del City».
L’episodio, folcloristico e quantomeno bizzarro, risale al 2018… «Vi ricordate quando criticai la società per non aver fatto quel regalo al mio assistito? Ebbene questo mese faccio gli anni e il mio regalo è che la maledizione lanciata finisca. Mi scuso, l'amarezza deve finire e anche Yaya è d'accordo. Penso che quest'anno il City vincerà la Champions».
Le parole dell'ex agente del giocatore hanno fatto molto rumore e il giro del mondo, tanto da indurre lo stesso Yaya Touré a prendere posizione: «Non associatemi a queste sciocchezze - ha spiegato su Twitter l'ivoriano - Sono stereotipi sulle maledizioni africane ed è solo dannoso amplificarle. Quest'uomo non mi rappresenta in alcun modo».