Il ct Nicolato sul flop azzurro: «Anche le altre squadre hanno giocatori molto forti. Le nostre prestazioni non erano da 3 punti».
Il ko con la Norvegia potrebbe essere stata la sua ultima partita alla guida degli azzurrini.
CLUJ-NAPOCA - Avanti Svizzera e Francia, fuori Italia e Norvegia. È stato questo il verdetto della serata vissuta ieri a Cluj, dove gli azzurrini di Nicolato hanno confezionato un mezzo disastro. Non tanto per l’epilogo - i talentuosi rossocrociati, avanti per la classifica avulsa, meritavano probabilmente qualcosa in più anche nello scontro diretto -, quanto per come è maturato.
Con la selezione di Rahmen che alla distanza è calata vistosamente subendo il poker francese, agli azzurri - al via con enormi ambizioni - sarebbe bastato non perdere contro i norvegesi, arrivati al match dopo due ko. E invece Botheim ha castigato Carnesecchi e messo verosimilmente la parola fine anche sul ciclo in panchina di Paolo Nicolato.
«È stata una sfida strana e abbiamo raccolto troppo poco in queste tre partite - ha commentato il ct ai microfoni “Rai” - Con la Norvegia abbiamo fatto bene nel primo tempo poi nel secondo abbiamo preso quel gol... Al di là dei punti direi che per le prestazioni fatte abbiamo raccolto troppo poco».
L’Italia però deve recitare mea culpa… «Questo però è un torneo breve, dove gli episodi hanno un grande peso e non è andata bene. Il livello è alto, i giocatori arrivati dalla nazionale maggiore hanno fatto bene come gli altri. Ma c'erano giocatori forti anche nelle altre squadre. Addio amarissimo? Abbiamo fatto un grande percorso, in questo momento non mi sembra giusto parlare di me».