Stagione finita e Mondiali cancellati, parla Alessio Bertaggia: «Impensabile giocare, ora restiamo a casa»
L'attaccante del Lugano, nel giro della Nazionale, ha commentato l'inevitabile decisione della IIHF: «Aspettavamo solo l'ufficialità»
LUGANO - Nessuna sorpresa, nessun improbabile spostamento in Russia o in un altro Paese, alla fine la IIHF ha dovuto alzare bandiera bianca e annullare i Mondiali 2020, che avrebbero dovuto illuminare Zurigo e Losanna nel mese di maggio. Seppur dolorosa, questa scelta era inevitabile di fronte all’emergenza coronavirus.
«La notizia era nell’aria, era diventato impensabile pensare di giocare i Mondiali: aspettavamo solo l’ufficialità - esordisce l’attaccante del Lugano Alessio Bertaggia, nel giro della Nazionale - È stato fatto tantissimo lavoro e per gli organizzatori era giusto sperare fino all’ultimo, ma ormai ci si doveva fare da parte. È una situazione seria che va ben oltre lo sport, in questo momento non si può pensare a playoff, partite o titoli».
Con i Mondiali 2020 spazzati via dalla pandemia, in tempi brevi la Federazione dovrà ora decidere se mantenere o ridisegnare il programma dei prossimi anni: le sedi ospitanti della rassegna iridata sono già assegnate fino al 2025.
«Non ho nessuna idea di come si possa sviluppare la situazione. Sarebbe bello poterli recuperare in Svizzera già il prossimo anno, ma non è scontato».
Città deserte - almeno è quel che si spera… - e abitudini stravolte: il Covid-19 si combatte stando in casa.
«Assolutamente, bisogna rispettare le direttive. Abito a Lugano e non vado in centro da tre settimane, la speranza è che ci sia in giro sempre meno gente. Siamo stati travolti da questa situazione, ma ora bisogna restare a casa per limitare i contagi e cercare di uscirne il prima possibile».
Accantonati bruscamente pattini e bastoni, ora c’è più tempo per i lavori domestici e un buon libro…
«Effettivamente a casa ci sono sempre dei lavoretti da fare… (ride, ndr). Si può anche giocare un po’ alla PlayStation e leggere per rilassarsi, insomma non mancano i modi per passare il tempo».
L’attaccante 26enne chiude con una raccomandazione e un ringraziamento.
«Stiamo tutti a casa e lasciamo lavorare chi ne ha le competenze. A questo proposito ci tengo a ringraziare tutti coloro che stanno facendo i salti mortali per aiutarci. In primis medici e infermieri, ma anche commessi, pubblica informazione e ovviamente le autorità».