Il direttore generale biancoblù Nicola Mona si è espresso in merito alle possibili decisioni del Consiglio Federale
Il giorno cruciale sarà quello di mercoledì: «Se dovesse cristallizzarsi la soluzione dei 1000 spettatori ci aspetterebbero giorni bui».
AMBRÌ - Lo sport è in trepida attesa. Mercoledì scopriremo quale via deciderà di seguire il Consiglio federale: quanti spettatori potranno accedere nelle nostre piste? Da questa decisione dipenderà il futuro dell'hockey elvetico, lo sport più seguito in Svizzera. Se dovesse persistere il limite dei 1000 spettatori, ecco che i club di Lega Nazionale si troverebbero con le spalle al muro.
«Siamo in attesa - le parole del direttore generale dell'Ambrì Nicola Mona - Più o meno siamo a conoscenza degli scenari sui quali si stanno concentrando a Berna. Noi prediligiamo quello che ci permetterebbe di poter riempire la pista attorno al 60% della sua capacità, con tutti i posti seduti. Questa sarebbe la soluzione "meno peggio", quella che ci consentirebbe di limitare i danni. Se invece dovesse cristallizzarsi la soluzione dei 1000 spettatori ci aspetterebbero giorni bui. Sarebbe drammatico».
Nel caso passasse lo scenario-60%, la Valascia dovrebbe subire un... restyling: «Siamo pronti. Se dovessero accettare il nostro concetto di protezione, saremmo in grado di convertire i posti in piedi in posti seduti. Contiamo di poter accogliere circa 3600 spettatori a partita. Non è molto ed è decisamente sotto alla nostra media delle passate stagioni, ma sempre meglio di 1000!».
Un'attesa spasmodica... «È una situazione straordinaria. Si sentono voci da ogni angolo. Attualmente siamo tranquilli, abbiamo fatto i compiti a casa sottoponendo alle autorità competenti il concetto di protezione elaborato dalla SIHF. Abbiamo discusso con chi di dovere, ora non ci resta altro che attendere».
Tanti i fattori da tenere in considerazione: «C'è in ballo la salute pubblica e questo non va dimenticato. Ma con uno scenario in cui tutti i tifosi sono seduti - senza dimenticare l'obbligo della mascherina - la tracciabilità è garantita, contrariamente a un concerto o alla discoteca. Non dimentichiamoci che c'è pure l'aspetto sociale da tenere in considerazione: lo sport è divertimento, una distrazione, emozioni. Infine ricordo che tutti i movimenti giovanili dei club di National League dipendono dallo sport professionistico: se non dovessimo giocare, anche i nostri giovani ne pagherebbero purtroppo le conseguenze».