Il direttore generale dell'Ambrì Nicola Mona: «Speriamo nel ritorno del pubblico da aprile».
«Accedere in pista solo se vaccinati? Sì alla via preferenziale, ma che non sia una condizione».
AMBRÌ - Tre settimane fa l'Ambrì ha annunciato di aver richiesto alla Confederazione la chiave per gli aiuti a fondo perso. Aiuti assolutamente necessari per “alleggerire” delle perdite che, non solo per il club leventinese, sarebbero state devastanti e avrebbero messo in serio pericolo l'esistenza di gran parte delle società sportive nazionali.
«Abbiamo inoltrato la domanda per un determinato importo – le parole del direttore generale dell'Ambrì Nicola Mona – Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nessuna conferma. La domanda è soggetta a due condizioni: la prima che sia giustificata e la seconda che l'importo totale elargito dalla Confederazione (115 milioni, ndr) sia sufficiente per tutti. Ricordo che la cifra massima a cui possono ambire i club è rappresentata dai due terzi delle mancate entrate del pubblico, prendendo come riferimento la stagione 2018/19. A titolo di esempio questo farà sì che tra noi e il Berna c'è una differenza sostanziale...».
Una cifra che, come avete annunciato, sarà soltanto un cerotto...
«Esattamente. Ammettiamo che venga accettata, questa non sarà tuttavia sufficiente per coprire tutte le perdite, che andranno compensate con un aumento di capitale».
Si è lasciato aperto uno spiraglio sulla possibilità di rivedere il pubblico nelle piste dal 1. aprile. Ci credi?
«Difficile da dire. Nessuno sa come evolverà la situazione. Se però dovessimo paragonare la situazione attuale con quella dello scorso anno nel medesimo periodo possiamo dire con fermezza che oggi siamo messi molto meglio. Vista l'imminente apertura dei negozi e di altre attività, non vedrei così remota l'opportunità di un parziale ritorno del pubblico. Sarebbe bello soprattutto per riaccendere l'entusiasmo per l'hockey, che ultimamente è calato».
La nuova pista sarà pronta per la prima partita della prossima stagione o c'è una possibilità che comincerete nell'impianto attuale?
«Lo dovrà essere. Siamo pienamente nella tempistica e nel budget. Da qui a settembre tutto può accadere, ma d'iniziare la prossima stagione nella vecchia Valascia è un'ipotesi che oggi non consideriamo».
“Entri in pista solo se vaccinato”: cosa ne pensi di questa eventualità?
«Difficile rispondere a questa domanda, visto che ha anche dei risvolti etici e legali. Se però questa misura dovesse agevolare il rientro del pubblico, allora penso che sarebbe una buona cosa. Non sarei d'accordo, invece, sull'obbligo. Ad ogni modo, chi è vaccinato non è più una minaccia per la collettività e se uno l'ha fatto è giusto che abbia questa via preferenziale. Ma ripeto: spero che il vaccino non venga posto come condizione...».