Luca Fazzini sul rinnovo quinquennale con il Lugano: «Mi definisco una mezza bandiera»
LUGANO - È ormai un simbolo di questo Lugano e la firma annunciata questa mattina dalla società bianconera rende ancora più indissolubile il legame fra Luca Fazzini e il club sottocenerino.
Un rinnovo quinquennale, una trattativa che non ha avuto particolari ostacoli. Anzi... «Sì, è stato molto semplice trovare l'accordo - le parole dell'attaccante di Arzo - Già nel corso della scorsa stagione ho avvertito delle ottime sensazioni, accumulando un buon minutaggio di gioco. Sono riuscito a ritagliarmi il mio ruolo in squadra. Gli acquisti che la società ha fatto e l'arrivo di Chris McSorley mi hanno convinto ancor di più nella scelta: non avrei dunque avuto motivi per andarmene. Questa è casa mia, non vedo l'ora di iniziare la mia decima stagione con il Lugano. Sì, era proprio quello che volevo io...».
Sei sempre più una bandiera di questo Lugano...
«Sono un giocatore maturato che fa parte dello spogliatoio. Mi sento un leader, cerco sempre di aiutare i nuovi arrivati ad integrarsi in squadra, specialmente i più giovani. Mi definisco una mezza bandiera, ma sono ancora giovane e ho ancora tante cosa da imparare».
Negli ultimi anni il tuo livello di gioco è completamente esploso...
«Ho capito che senza dare il 100% tutti i giorni non vai da nessuna parte e, dunque, negli ultimi anni ho completamente cambiato il modo di lavorare».
Com'è Chris McSorley? Da avversario non sempre è l'uomo più amato...
«È odiato praticamente da tutte le squadre avversarie, ma come persona è sempre stata rispettata. Quando la società ha annunciato il suo arrivo ero molto felice. È un allenatore duro, ma fuori dal ghiaccio è molto umile e gentile. La comunicazione è un suo punto di forza e questo in uno spogliatoio è davvero importante».
Questa era forse l'età giusta per provare un'esperienza oltre Gottardo. Non ci hai pensato?
«Sì chiaro, ci ho pensato. Ma poi mi sono detto che trovare un ambiente migliore di quello che c'è a Lugano sarebbe stato impossibile. E dunque non ho avuto dubbi nella mia scelta».