«La National League è il secondo più bel campionato del mondo»
«Gli abbonati? Crescita costante dopo la batosta post pandemia».
LUGANO - Sesto posto in regular season e dei playoff nei quali potersi permettere di sognare. Il Lugano ha fissato il traguardo (sportivo) per la stagione che sta per cominciare. Tale obiettivo è possibile? L’unica certezza è che per centrarlo servirà lavorare duro.
«Ogni anno si arriva a questo punto e non si vede l'ora di cominciare davvero - ha spiegato Marco Werder, CEO del club sottocenerino - Questo pur sapendo che davanti a noi c'è una grossa fetta di lavoro da fare, che c’è una maratona da completare. Sarà una tirata veramente lunga in un campionato super equilibrato, in un campionato però interessantissimo e che, storicamente, ci sta offrendo un livello altissimo. Un livello che forse non si è mai visto in Svizzera. Addirittura, oserei dire che la National League è il secondo più bel campionato del mondo. È per noi dunque un grande orgoglio che la squadra possa parteciparvi».
Ci sono gli obiettivi sportivi ma anche quelli societari.
«Diciamo che, alla fine, questi sono congruenti. Questo perché una regular season giocata in un determinato modo corrisponde a un ambiente attorno alla squadra - tifosi e sponsoring - positivo. Quindi vogliamo entrare nella top-6 della regular season continuando il percorso di crescita che abbiamo iniziato due anni fa. E credo che abbiamo le carte in regola per farlo. Poi nei playoff vediamo cosa succederà. Naturalmente l'obiettivo è sempre di andare il più lontano possibile».
Il Lugano comincia con 4’000 abbonati.
«Vale un po' lo stesso discorso fatto per l’aspetto sportivo. Siamo contenti della crescita costante dopo la batosta che abbiamo preso post pandemia. Da allora siamo in costante ripresa e sapere che a oggi abbiamo lo stesso numero di abbonati della fine della scorsa stagione è sicuramente un buon punto di partenza».
La Cornèr Arena ha un nuovo volto.
«Siamo super felici di aver realizzato questo progetto con la Città di Lugano. I seggiolini neri mettono ancora più attenzione sul palcoscenico che è la pista di ghiaccio. È lì che si svolge lo spettacolo. I primi attori sono i giocatori».