Un cimelio in palio per le sgasate di Giacomo Valnegri
«Non è tanto la preparazione del mezzo che “pesa”, quanto piuttosto le giornate e i weekend fuori casa».
LUGANO - La moto è ancora piccola ma non fatevi ingannare: la passione è enorme. Come il suo sogno, quello di poter, un giorno, diventare un campione. Prima di riuscirci, Giacomo Valnegri, (quasi) undicenne ticinese, deve però allenarsi, allenarsi e ancora allenarsi. Mangiare l’asfalto. Con la pioggia e con il sole. D’inverno e d’estate. E tutto ciò, nonostante gli sforzi di papà Waldo e mamma Elisabetta siano giganteschi, ha costi importanti. Come coprirli? Con l’aiuto di tanti amici-sponsor made in Ticino e con… l’inventiva.
Ecco dunque l’idea di un’asta, con la quale - appunto - pagare «Tutte le trasferte, perché non è tanto la preparazione del mezzo di Giacomo che “pesa” - racconta Waldo - quanto piuttosto le giornate e i weekend fuori casa. Con i nostri mezzi. Noi ci muoviamo con un California (un minicaravan) con carrello nelle uscite lunghe, quando dormiamo nei circuiti. Altrimenti siamo in strada con un T6 (un multivan) sponsorizzato Chicco d’Oro e andiamo nei bed and breakfast».
All’asta andrà un solo oggetto (tutte le informazioni per partecipare si possono trovare sulla pagina facebook di Waldo Valnegri), ma è un oggetto speciale: una chitarra elettrica di Leo Leoni, firmata da tutti i membri dei Gotthard. «Con Leo gioco a hockey. Siamo amici da tanto tempo. È uno pseudopadrino di mio figlio e con la band si è prestato per aiutarlo. È stato fantastico, tutti lo sono stati, non posso che ringraziarli».
Potrà farlo anche Giacomo, che in questo 2023 ha già cominciato a battagliare ma che ha davanti a sé una stagione impegnativa. «Le gare del CIV (campionato Italiano Velocità) ma soprattutto quelle del CNV MotoAsi Italia 2023, che si corrono nei kartodromi e nelle quali c’è più da imparare. Noi però non ci siamo mai fermati: dallo scorso novembre saremo infatti stati a casa forse quattro o cinque fine settimana. Giacomo si è anche allenato con Thomas Barreca, personaggio bizzarro, un po’ pazzo, ma incredibile: è un guru dell’insegnamento ai bambini».
Per crescere serve comunque pazienza. Quella che a volte Giacomo proprio non ha: «Quello che trovo più difficile in questo sport? L’attesa - ha raccontato il campioncino - quando sono nel pre-parco o in pitlane, quei minuti non passano mai. Non vedo l’ora che ci sia il giro di allineamento e poi si possa partire». Verso un futuro tutto da scrivere. «Quest’anno sarà ancora di divertimento e apprendimento, in seguito vedremo - ha chiuso Waldo - dal prossimo, per continuare a crescere, mio figlio potrebbe infatti dover entrare in un team». Ma c’è ancora un po’ di tempo. Per stare con i compagni di scuola, con gli amici e per “girare” insieme. «Settimana scorsa, per esempio, grazie a Peter Hostettler AG abbiamo incontrato il mito Agostini, il più grande di tutti i tempi. Mi ha scioccato: nonostante i 70 anni e un giorno di differenza ha parlato a lungo e si è inteso alla perfezione con mio figlio. E… Giacomo Gassss».