Medaglia a cinque cerchi per il ticinese, terzo nei 100m delfino
Davanti a Noè solo Caeleb Dressel e Kristof Milak.
TOKYO - Noè Ponti è stato uno dei grandi protagonisti dei 100m delfino più veloci di sempre.
Dietro a Caeleb Dressel, oro con il record del mondo (49”45), e a Kristof Milak, argento con il record europeo (49”68), si è infatti piazzato proprio il ticinese che, nuotando in 50”74, si è messo al collo un bronzo preziosissimo.
Lo statunitense - al quinto oro olimpico, il terzo a Tokyo - e l'ungherese hanno fatto una gara pazzesca, battagliando a ritmi impossibili per i comuni mortali. Ponti è però stato eccelso. Spavaldo ed equilibrato allo stesso tempo. Ha nuovamente migliorato il primato nazionale (limati 0”02 al tempo timbrato venerdì in semifinale e ben 0"41 al record da lui stesso firmato lo scorso dicembre) e, potente e costante, ha regolato tutti i rivali. Quarto ai 50m, nella seconda vasca ha costruito il suo trionfo (passaggi in 23”67 e 27”07), infilando in rimonta il russo Andrei Minakov, finito fuori dal podio per 0”14.
Secondo ticinese ad aver avuto l’onore di partecipare a una finale olimpica (la prima a riuscirci fu Flavia Rigamonti, che chiuse al quarto posto gli 800m a Sydney nel 2000) Ponti ha regalato alla Svizzera la seconda medaglia del nuoto in questa incredibile edizione dei Giochi dopo quella - sempre di bronzo - conquistata venerdì da Jérémy Desplanches nei 200m misti.
«Ho fatto una medaglia alle Olimpiadi, è pazzesco, stento a crederci - ha raccontato alla rsi il campione ticinese subito dopo la gara - Dopo la semifinale volevo piangere ma mi sono imposto di resistere ancora un giorno».
Il 20enne ha poi raccontato di aver visualizzato la gara prima di disputarla. «Mi vedevo nuotare, mi vedevo arrivare terzo, ma poi dovevo spegnere le immagini perché subentravano le emozioni. Non si è mai vista una finale così veloce, con i primi due in 49'' e tanti sotto i 51'' (oltre a Noè e a Minakov, il polacco Jakub Majerski e l'australiano Matthew Temple, quinti ex aequo in 50"92, ndr). Fino a una settimana manco pensavo di centrarla...».
Poi ci sono stati gli ovvi ringraziamenti, «Per tutti quelli che mi hanno sostenuto e accompagnato in quest'avventura e quelli che si sono fatti sentire. Con questo risultato spero di aver stimolato i giovani ticinesi affinché possano abbracciare il nuoto».