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Secondo un ex-giudice federale l’incesto andrebbe depenalizzato. Secondo gli esperti, però, i rischi di patologie per la prole sono reali
ZURIGO - Amore carnale fra fratelli tabù assoluto o ... obsoleto? In Svizzera è reato ma, secondo l’ex-giudice federale Martin Schubart si tratta di un divieto "assolutamente anacronistico".
Un’opinione, la sua, espressa di recente in un trafiletto firmato apparso sulla Neue Zürcher Zeitung nel quale il giurista sostiene che attualmente la situazione sia "insostenibile", per le coppie di fratelli innamorati. Secondo lui il problema riguarderebbe soprattutto fratelli e sorelle cresciuti separati gli uni dalle altre.
"L’attuale legislazione è stata istituita non con fini morali ma piuttosto per motivi di preservazione della specie", spiega Peter Breitschmid, professore di diritto privato presso l’Università di Zurigo "ai tempi l’incesto è stato proibito perché la probabilità di un deterioramento del materiale genetico era considerata troppo elevata".
Motivazioni che reggono ancora oggi? Secondo Anita Rauch, direttrice dell’Istituto di Genetica Media dell’Università di Zurigo, decisamente sì: "Se due fratelli concepiscono un figlio il rischio di difetti a livello genetico è considerevole e si attesta attorno al 30%".
Per questo motivo, e non solo, secondo il consigliere al Nazionale Sebastian Frehner (Udc) il divieto di rapporti sessuali fra consanguinei deve rimanere in vigore: "Non dobbiamo sottovalutare i rischi di queste relazioni".
Per difendere lo status quo, infatti, il basilese ha presentato nel 2014 un’interpellanza in Parlamento.
