Sono i miliardari con passaporto rossocrociato che si piazzano tra i primi cinquecento della classifica Bloomberg
NEW YORK - A svelare come ogni anno chi è il più ricco del reame è la classifica di Bloomberg che – spulciando tra le risorse dei paperoni del mondo – conferma per il 2019 Jeff Bezos come l’uomo più ricco della terra. Nonostante il recente divorzio gli abbia sottratto non poche risorse, il patron di Amazon ha un patrimonio di 118 miliardi di dollari e precede il magnate di Microsoft Bill Gates (113 miliardi), il re del lusso Bernard Arnault (terzo con 106 miliardi), l’economista Usa Warren Buffet (89 miliardi) e il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, (81 miliardi). Nei primi cinquecento della classifica di Bloomberg ci sono però anche undici svizzeri. Vediamo di chi si tratta.
Ernesto Bertarelli: Primo degli svizzeri in graduatoria, al 69esimo posto, c’è Ernesto Bertarelli (nato a Roma ma naturalizzato svizzero) con un patrimonio stimato in 18,1 miliardi di dollari, in crescita rispetto all’anno scorso. Un nome legato alla vela per la popolarità (con la sua imbarcazione Alinghi ha vinto anche nel 2003 l’America’s Cup) e all’imprenditoria per le fortune economiche. È stato ad della Serono e oggi è presidente di Bertarelli Biotech SA, Kedge Capital Partners Ltd, Alinghi Holdings Ltd e del Team Alinghi SA. Co-presidente della Fondazione Bertarelli. Sposato con Kirsty Roper (ereditiera della casa di ceramiche Churchill China e considerata la donna più ricca della Gran Bretagna), vive tra Gstaad e Ginevra. La coppia ha tre figli: Chiara, Falco, Alceo.
Gianluigi Aponte: Al 167esimo posto c’è Gianluigi Aponte (di origini sorrentine), con un patrimonio di 9,57 miliardi, in lievissimo calo rispetto all’anno scorso. Secondo armatore su scala mondiale, leader del colosso elvetico di crociere MSC, è stato iscritto a novembre nel registro degli indagati dell’inchiesta della Procura di Napoli che ipotizza reati di corruzione e turbativa d’asta intorno ai servizi di ospitalità delle Universiadi 2019 quando circa 2'000 tra atleti e membri di delegazione furono alloggiati sulla MSC Lirica ormeggiata nel porto di Napoli.
Hansjörg Wyss: Terzo svizzero in lista (numero 226 al mondo) è il bernese Hansjörg Wyss con un patrimonio di 7,79 miliardi (+40 milioni di dollari circa rispetto all’anno scorso). Imprenditore, uomo d’affari e mecenate, famoso per comprare terreni e risorse idriche per la salvaguardia degli Stati Uniti e per le tante iniziative e donazioni della sua fondazione per tutelare l’ambiente e per la ricerca. È il fondatore ed è stato presidente di Synthes USA, fino alla sua vendita nel 2012. Vive nel Wyoming e ha una figlia di nome Amy.
Magdalena Martullo-Blocher: Prima donna, classificata al 325esimo posto, è Magdalena Martullo-Blocher, con 6,04 miliardi (+36 milioni). Donna d'affari ma fortemente impegnata in politica con l'UDC, è CEO del gruppo Ems-Chemie, figlia erede dell'ex consigliere federale svizzero Christoph Blocher. È sposata con Roberto Martullo, originario dall'Italia meridionale, che due anni fa assurse alle cronache anche per aver dovuto versare al fisco 6,4 milioni di franchi. La coppia vive con i tre figli a Meilen, nel Canton Zurigo.
Rahel Blocher: Staccata di poco, in 334esima posizione, c’è la sorella di Magdalena, Rahel Blocher con 5,86 miliardi (+35 milioni). Quarantatré anni compiuti lo scorso 18 ottobre, è azionista di maggioranza in Ems-Chemie e da un anno e mezzo presidente del consiglio di amministrazione di Zeitungshaus, organo di sorveglianza in cui siedono sia il padre Christoph Blocher che Rolf Bollmann. La sua presenza nella classifica di Bloomberg è costante da anni.
Margarita Louis-Dreyfus: Al 383esimo posto c’è Margarita Louis-Dreyfus con un patrimonio di 5,43 miliardi (in calo di 12 milioni). Cinquantasette anni, nativa di San Pietroburgo, la moglie di Robert Louis-Dreyfus (si sposarono nel 1992 e vennero poi a vivere in Svizzera), da cui ha avuto tre figli (Maurice, Kyril ed Eric) è presidente della compagnia Louis-Dreyfus dal 2009 quando il marito è morto di leucemia.
André Hoffmann: Al 390esimo posto c’è André Hoffmann con un patrimonio stimato in 5,38 miliardi (+4 milioni). Sessantuno anni, uomo d'affari, vicepresidente di Hoffmann-La Roche è anche il pronipote di Fritz Hoffmann-La Roche, fondatore della società farmaceutica Roche Holding nel 1896. È sposato con Rosalie Coombe-Tennant ed è noto per gesti filantropici effettuati con le Fondazioni Mava e Tour du Valat.
Vera Michalski-Hoffmann: In posizione numero 405 c’è la sessantacinquenne Vera Michalski-Hoffmann con un patrimonio di 5,27 miliardi (in calo di poco più di 2 milioni). La filantropa miliardaria svizzera, importante azionista di Roche Holding ed editore, è presidente di diverse case editrici in Svizzera, Francia e Polonia, raggruppate in una holding, Libella SA, con sede a Losanna. Ha fondato la Jan Michalski Foundation a Montricher.
Maja Hoffmann: In 406esima posizione un altro elemento della famiglia, Maja Hoffmann, con 5,27 miliardi (-2,52 milioni). Sessantaquattro anni, sorella di Vera, è una collezionista d'arte svizzera, mecenate d'arte, produttrice di documentari, impresaria e imprenditrice. È fondatrice e presidente della Fondazione LUMA. Amante dell’arte contemporanea finanzia diverse iniziative per beneficenza.
Thomas Schmidheiny: Al 426esimo posto c’è Thomas Schmidheiny (75 anni), con un patrimonio di 5,06 miliardi (in crescita di 11,8 milioni). Ha ereditato dalla famiglia l’impresa nel mondo del cemento e fino al 2003 è stato il presidente di Holcim. È stato membro del cda di Swissair. Sposato con quattro figli, è stato protagonista in Italia durante il primo grande processo Eternit, come testimone in relazione alle vittime dell’amianto disperso negli ambienti di vita e di lavoro dalle sue fabbriche.
Traudl Engelhorn-Vechiatto: Entra nei primi cinquecento anche Traudl Engelhorn-Vechiatto, in posizione 490 con lo stesso patrimonio dello scorso anno, pari a 4,45 miliardi. Deve la sua fortuna a un gruppo industriale tedesco: il patriarca Friedrich Engelhorn fondò la società chimica BASF nel 1865. È la vedova di Peter Engelhorn, il cui defunto fratello Curt ha gestito l'azienda di famiglia Boehringer Mannheim per più di trent'anni. Lei ha ampliato le attività biochimiche e farmaceutiche trasformando il gruppo in uno dei principali produttori mondiali di test diagnostici medici.