In Svizzera i casi accertati sono 12. Altri 5 positivi attendono una conferma
Daniel Koch si è detto preoccupato per la situazione italiana. Esclusa però la chiusura delle frontiere: «Non sarebbe efficace».
BERNA - Nell'immediato non sono previste nuove misure restrittive, in relazione al coronavirus. Lo ha detto oggi in un incontro con la stampa Daniel Koch, capo divisione malattie trasmissibili presso l'UFSP. In altre parole, niente chiusura dei confini o delle scuole.
Secondo il responsabile dell'UFSP, la chiusura delle frontiere non è al momento un'opzione, perché non sarebbe efficace e perché impedirebbe a molti frontalieri di raggiungere il posto di lavoro negli ospedali e negli studi medici. Ingiustificata, ha aggiunto, sarebbe anche la chiusura delle scuole, visto che è dimostrato che sono soprattutto le persone sopra i 60 anni a essere maggiormente a rischio. E i bambini non sono peraltro considerati i principali portatori del virus.
Italia? «Situazione preoccupante» - Koch ha inoltre definito «preoccupante» la situazione in Italia, dove sono stati confermati finora 885 casi e 21 decessi. Anche in Svizzera ci si potrebbe trovare nella situazione di non riuscire più a tracciare per tutti i casi le vie d'infezione. «Alcuni casi potranno avere un collegamento solo indiretto con l'Italia», ha precisato Koch.
Una nuova campagna - Il prossimo passo sarà una campagna di informazione che partirà all'inizio della prossima settimana. La campagna comprenderà raccomandazioni scritte alla popolazione su cosa fare per proteggersi dall'infezione e dalla trasmissione del virus COVID-19. Nel frattempo l'invito è a mantenere la calma, così da non sovraccaricare i servizi di pronto soccorso per casi minori.
Nessuna limitazione di viaggio - Per quanto riguarda i viaggi all'estero, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) precisa che non ci sono limitazioni. Tuttavia, i viaggiatori non dovranno contare su rimpatri organizzati dalle autorità, ma in caso di difficoltà potranno contattare i servizi consolari.
Lavoro parziale - Dal lato economico, il capo della Direzione politica economica presso la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) Eric Scheidegger ha reso noto che le aziende potranno richiedere l'introduzione di lavoro a tempo parziale a causa degli effetti del coronavirus.
Numeri e contatti utili
Chi desidera avere informazioni e indicazioni puntuali può contattare il numero 0800 144 144 (chiamata gratuita) tutti i giorni, dalle 7.00 alle 22.00. È inoltre disponibile anche la Hotline Coronavirus a livello federale allo 058 463 00 00 (dalle 8.00 alle 18.00). Sono inoltre disponibili aggiornamenti costanti, raccomandazioni puntuali e consigli di prevenzione agli indirizzi: www.ti.ch/coronavirus oppure www.bag.admin.ch/nuovo-coronavirus.