C'è meno paura di contrarre il virus e più di essere isolati
BERNA/ZURIGO - Dopo sette settimane di governo d'emergenza per l'epidemia di Covid-19, l'umore della popolazione è in ribasso: solo il 15% lo definisce buono e il 57% ritiene la situazione economica da cattiva a molto cattiva.
È quanto risulta dal terzo sondaggio commissionato dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR) all'istituto di ricerca Sotomo e condotto lo scorso fine settimana su 32'485 persone in tutta la Svizzera. I precedenti erano del 22 marzo e del 5 aprile.
I timori - Le conseguenze più temute per l'epidemia del nuovo coronavirus sono una crisi economica (48%) e la perdita a lungo termine delle libertà personali (22%), mentre solo il 6% degli interpellati considera un rischio il crollo del sistema sanitario.
Rispetto al primo sondaggio del 22 marzo, la paura di beccarsi il Sars-CoV-2 è calata notevolmente, dal 51 al 34%, mentre il timore di perdite finanziarie è rimasto costante, al 33%. Tuttavia, la paura della solitudine e dell'isolamento è aumentata, dal 26 al 32%.
La ripartenza - Riguardo all'allentamento delle restrizioni dal prossimo 11 maggio, la maggioranza degli intervistati in tutto il Paese lo accoglie con favore, ma in modo differenziato: gli ultra 75enni con più decisione, i giovani meno chiaramente. Per regione linguistica, i sostenitori più accaniti dell'allentamento vivono nella Svizzera tedesca, meno decisamente nella parte francofona, mentre in Ticino una netta maggioranza (62%) trova "troppo frettolosa" o "piuttosto frettolosa" la decisione di abbandonare alcune misure di tutela.
L'accettazione delle misure del Consiglio federale è diminuita a ogni sondaggio. Nell'ultimo, il 23% dei partecipanti ha considerato la restrizione della libertà di movimento come decisamente troppo ampia o troppo ampia, a fronte di un 10% di opinione opposta. Il 67% è indeciso.
Per la chiusura di negozi e servizi le percentuali sono simili: 29% la ritiene perlomeno "troppo estesa", 10% pensa il contrario e il 61% è indeciso. Ciononostante, il 62% degli interpellati ha dichiarato di avere grande o grandissima fiducia nel Consiglio federale.
Politicizzazione - Nei primi due sondaggi della SSR l'orientamento dei partiti ha avuto solo un ruolo secondario, ma ora si sta delineando una crescente politicizzazione in merito alla crisi dovuta all'epidemia, scrive Sotomo.
Da un lato, la metà dei sostenitori del PS considerano troppo veloce il ritmo di allentamento delle misure stabilito dal Consiglio federale. Dall'altro, il 41% della base UDC ritiene che sia troppo lento, ma al contempo per il 29% della stessa è affrettato. Ciò significa che la base dell'UDC è relativamente divisa su questo tema.