Munizioni smaltite nei laghi alpini, fino agli anni '50. La Difesa ha condotto un'indagine sull'impatto ambientale
BERNA - Le discariche di munizioni nei laghi di Thun, Brienz e dei Quattro Cantoni non creano influssi negativi alle acque. È quanto emerge dal monitoraggio effettuato dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), che fa riferimento a campioni prelevati nell'estate 2019.
Fino alla metà del 20esimo secolo l'esercito ha gettato munizioni ed altri elementi in diversi laghi svizzeri. Era prassi comune smaltire le munizioni in questo modo, viene ricordato in un comunicato odierno. Una valutazione dei pericoli svolta nel 2012 ha portato a un monitoraggio dei laghi interessati tra il 2012 e il 2016, prassi che è poi proseguita negli anni successivi.
In occasione dei prelievi effettuati nel 2019 sono stati asportati dai fondali dei rispettivi laghi campioni di sedimenti di circa 1,5 metri di lunghezza che sono poi stati esaminati in laboratorio. I campioni sono stati, tra l'altro, controllati per verificare la presenza di esplosivi (come TNT e nitroglicerina) e metalli pesanti (come piombo e mercurio).
Nella grande maggioranza dei campioni di sedimenti non è stato possibile rinvenire concentrazioni oltre il limite di rilevabilità. Soltanto in alcuni casi sono state rinvenute tracce di esplosivi provenienti dalle discariche. Le concentrazioni si situano comunque significativamente sotto i valori limite ed erano attese, visto l'elevato numero di discariche di questi laghi.
Il potenziale di sostanze nocive rimane comunque elevato. Per questo motivo il DDPS, il Canton Berna e l'autorità di vigilanza del lago dei Quattro Cantoni hanno deciso di proseguire anche in futuro il monitoraggio.