Oggi il Consiglio federale ha indicato per quali allentamenti non è ancora stato previsto un programma.
Tra di essi troviamo anche il divieto di manifestazioni fino a 1'000 persone. Tutto fermo anche per quanto riguarda l'apertura di discoteche e night club. Dall'8 giugno potrebbero essere permessi gli assembramenti di più di cinque persone.
BERNA - Malgrado il costante allentamento delle misure di contenimento del coronavirus, la popolazione continua ad attendere il ritorno alla vita normale. Oggi il Consiglio federale ha indicato quali aspetti del calendario non sono ancora stati definiti.
Secondo un documento dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), non è ad esempio ancora stata fissata una data per levare il divieto di manifestazioni fino a 1000 persone. I grandi eventi con più di 1000 partecipanti non saranno dal canto loro permessi prima di settembre. Non è inoltre stata ancora programmata l'apertura di discoteche, locali erotici e per la pratica della prostituzione.
Fino a nuovo avviso continueranno ad essere in vigore anche le raccomandazioni di distanziamento sociale e igiene, oltre che i provvedimenti di prevenzione nei cantieri e nell'industria.
I campeggi dovrebbero poter riaprire l'8 giugno. In ogni caso il governo definirà la settimana prossima i dettagli della terza fase di apertura. Da quella data dovrebbero essere di nuovo possibili gli assembramenti di più di cinque persone, anche nei ristoranti, dove attualmente vige la regola delle quattro persone.
Si prevede inoltre di riaprire altre scuole e centri di formazione, teatri, cinema, zoo, giardini botanici, piscine e ferrovie di montagna, stando a quanto annunciato giorni fa dal Consiglio federale.
Per quanto riguarda le frontiere, quelle con Germania, Austria e Francia saranno riaperte a partire da metà giugno. Sono tuttora in discussione le regole di entrata e di uscita dall'Italia, che da parte sua ha annunciato la riapertura per il prossimo 3 giugno. Data ritenuta troppo vicina sia dalle autorità elvetiche che da quelle ticinesi. Il Consiglio federale ha comunque precisato che una decisione in merito verrà comunicata il 27 maggio, ma che Berna non si farà in alcun modo «influenzare» dal volere dei Paesi vicini.