Giro di vite in due cantoni romandi per frenare i contagi. Nel resto della Svizzera locali notturni "osservati speciali"
In Canton Soletta una persona risultata positiva non ha rispettato l'isolamento. La sua bravata è costata l'isolamento ad altre 280 persone.
DELEMONT - Si allarga la lista dei cantoni elvetici che hanno deciso di fare un passo per cercare di contenere il numero di contagi di coronavirus, o almeno per riuscire a rintracciare chi potrebbe essere entrate a contatto con persone infette. Numerose le autorità che hanno deciso per un giro di vite nei locali notturni, ma a spingersi oltre sono stati Giura e Vaud, dove a partire dalla prossima settimana sarà obbligatorio indossare la mascherina nei commerci.
La misura nel canton Giura, primo cantone elvetico a introdurla, entrerà in vigore già lunedì prossima e riguarda le persone al di sopra dei 12 anni, ha annunciato oggi il governo cantonale.
«Da una decina di giorni il canton Giura sta affrontando un'impennata del coronavirus con più di venti nuovi casi positivi confermati», ha indicati oggi il governo giurassiano, precisando che l'obbligo di indossare la mascherina nei negozi e nelle attività commerciali - che sarà in vigore per un periodo di due mesi - può essere esteso a seconda dell'evoluzione della situazione.
Una misura simile è stata adottata anche dal canton Vaud, che dal prossimo mercoledì renderà obbligatorio l'uso della mascherina in tutti i negozi del cantone se esso è frequentato da più di 10 persone. Il provvedimento è stato annunciato questo pomeriggio dal governo vodese.
La maschera sarà obbligatoria anche per il personale di vendita, ha aggiunto il Consigliere di Stato Philippe Leuba, chiedendo l'assoluto rispetto delle distanze sanitarie. Ha anche annunciato un sistema più rigoroso per i bar e le discoteche, in particolare per quanto riguarda la tracciabilità. Per i ristoranti, l'uso di mascherine non sarà obbligatorio per i clienti, ma "fortemente raccomandato" per il personale. Anche in questo caso è richiesta la raccolta dei dati dei clienti.
Locali notturni nel mirino - In diverse zone della Svizzera a finire nel mirino è soprattutto la vita notturna. Dal momento che nelle discoteche e nei club è difficile mantenere la distanza e dunque fare prevenzione, è opportuno poter disporre delle informazioni personali degli avventori per poterli rintracciare in seguito.
Dopo Zurigo, Berna, Argovia, Soletta e Ticino, anche Basilea Campagna, Vaud e da ultimo Lucerna vogliono rafforzare i controlli per evitare nuove propagazioni di coronavirus in seguito alla "movida".
Quanto accaduto a Zurigo, ma anche in altri locali dei cantoni di Argovia, Soletta e Ticino negli scorsi weekend, non deve più ripetersi: alcuni clienti non hanno fornito i loro reali dati di contatto o la loro identità, rendendo incompleta la tracciatura dei contatti in caso di infezioni. Gli organizzatori dovranno dunque verificare l'autenticità dei dati personali forniti dagli avventori tramite un controllo sistematico dei documenti di identità. A Berna, Soletta e Argovia - e presto anche nel canton Vaud - tali verifiche valgono anche per i bar.
Soletta: una persona non si isola, 280 in quarantena - A Soletta, una persona risultata positiva al test del coronavirus non ha rispettato le misure di isolamento e si è recato a due eventi a Grenchen (SO) lo scorso weekend. In seguito alla bravata, il medico cantonale ha dovuto ordinare la quarantena di dieci giorni a circa 280 persone.
Le violazioni delle misure di quarantena e di isolamento possono essere punite penalmente con ammende. Il Cantone sta attualmente esaminando la possibilità di intraprendere un'azione legale contro la persona che non ha rispettato le misure di isolamento, ha indicato oggi la cancelleria cantonale solettese.