I dirigenti di due cooperative avrebbero intascato fino a 1'050 dollari al giorno all'insaputa dei piccoli agricoltori.
Tale pratica della Direzione dello sviluppo e della cooperazione è stata pesantemente criticata da un rapporto diretto al DFAE.
HARARE - La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha versato stipendi principeschi nello Zimbabwe a partner locali nell'ambito di progetti di sostegno. Tale pratica viene criticata in un rapporto da revisori interni al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
In particolare, sembra che i dirigenti di due cooperative nel Paese africano abbiano ricevuto tariffe giornaliere fino a 1'050 dollari, all'insaputa dei piccoli agricoltori coinvolti. Gli stipendi mensili dei manager oscillerebbero fra i 4'000 e i 10'000 dollari, molto al di sopra di quelli degli altri responsabili di progetto all'interno dell'ambasciata svizzera di Harare, capitale dello Zimbabwe.
Secondo una verifica sul posto condotta dall'ufficio revisione del DFAE, salari come quelli pagati ai manager locali non sono in linea con le regole. A proposito della relazione, che è anche a disposizione dell'agenzia Keystone-ATS, ha informato la "Neue Zürcher Zeitung" nella sua edizione odierna.
I supervisori del DFAE hanno espresso dubbi sulla conduzione degli affari nella gestione delle due cooperative. La contabilità e le finanze non sono state ritenute trasparenti. A passare sotto la lente è stata soprattutto la società privata GRMZ, che opera in Zimbabwe ed era sotto contratto con la DSC per un progetto conclusosi nel 2019.
Il DFAE vuole ora vederci chiaro. La Confederazione ha stanziato 11 miliardi di franchi per la cooperazione e lo sviluppo all'estero nei prossimi quattro anni e l'intenzione è quella di usare il denaro delle tasse nel modo più economico possibile.
In una dichiarazione rilasciata a Keystone-ATS, il dipartimento scrive che la DSC si impegna sempre a negoziare «le tariffe più vantaggiose» a seconda delle esigenze e del contesto, così come ad applicare «l'analisi dei costi e dei benefici». L'ambasciata di Harare sarà sottoposta a un esame più attento, fanno sapere da Berna. Se necessario, i nuovi progetti saranno oggetto di una gara d'appalto pubblica e, in ogni caso, verrà prestata molta attenzione alle spese.
Il programma regionale per l'Africa australe, che finora includeva 16 Paesi, comprenderà solo due Stati prioritari: Zimbabwe e Zambia. Stando alla DSC, esso mira a ridurre la povertà, ma l'impegno della Svizzera serve anche a migliorare la sicurezza alimentare e a far calare le nuove infezioni da HIV.