Il Consigliere federale ha raccontato la sua esperienza e la situazione vissuta tra il Ticino e la Svizzera interna
«Mentre in Ticino mi dicevano: "chiudete tutto", in altre parti della Svizzera ci intimavano di allentare le misure»
MONTE CARASSO - «Questa crisi ci mostra quanto siano fragili le nostre società. È ora di mettere da parte le differenze, e di unire le forze per affrontare insieme la sfida che abbiamo davanti. C’eravamo, e ci siamo ancora, gli uni per gli altri. Il Ticino, in particolare, ha dimostrato in modo straordinario di essere una comunità unita e solidale».
È così che il consigliere federale Alain Berset ha messo l'accento sulla sanità, sull'unione nazionale e sulle difficoltà legate alla crisi sanitaria, anche in occasione del discorso di questa sera a Monte Carasso per celebrare la Festa Nazionale del 1° agosto, «in un anno diverso agli altri».
Berset, a capo del Dipartimento federale dell'interno, ha evidenziato il fatto che la crisi non sia ancora stata superata, come mostrano le cifre dei nuovi casi degli ultimi giorni. Dichiarando di essere a conoscenza delle difficoltà dei Cantoni, costretti ad adeguare le misure e le strategie costantemente, Berset ha assicurato ai cittadini che il Consiglio federale continua a monitorare da vicino la situazione coronavirus.
Non mancano poi gli elogi al Ticino: «Sono venuto in Ticino il 19 marzo e ho incontrato il Governo e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta. Sono rimasto profondamente impressionato dalla concentrazione e dalla disciplina con cui tutti gli attori davano il loro contributo» ha detto Berset.
Il Consigliere federale ha poi raccontato la coesione, e le difficoltà vissute, tra le diverse zone del Paese. «Il Ticino (come anche Vaud, e Ginevra) è stato più colpito della Svizzera tedesca dalla prima ondata di coronavirus», ha riferito Berset, che si è trovato, con i colleghi, in una morsa di esigenze opposte: «In marzo e aprile numerosi ticinesi mi hanno scritto mail cariche di apprensione: "Chiudete tutto", chiedevano in molti. Allo stesso tempo, nella Svizzera tedesca già si invocavano allentamenti e misure meno pesanti».
«Il Consiglio federale si è sempre sforzato di trovare soluzioni che tenessero conto della varietà delle situazioni cantonali» ha spiegato Berset, «cercando un equilibrio tra la protezione della salute e la riapertura delle attività economiche». Il Consiglio federale è infatti «consapevole che la pandemia mette a rischio la sopravvivenza di molte aziende, devastando le finanze di molte persone».
È così che «in tutta la Svizzera abbiamo dimostrato che quando è necessario ci aiutiamo l’un l’altro. Ci aiutiamo l’un l’altro a superare la crisi sanitaria. Non importa quanto durerà, e non importa se abbiamo idee e opinioni anche molto diverse» ha detto, con orgoglio, il Consigliere federale.
«Il 1° agosto si celebra la coesione nazionale» ha concluso Berset, «eppure, a volte, non si riesce a scacciare il sospetto che per certi aspetti sia soltanto una finzione...», «ma non quest’anno» ha tuonato. Infatti, «Quando il pericolo incombe, la nostra comunità fa quadrato».