Per contro si è assunto le spese supplementari legate alla crisi sanitaria, come il costo dei tamponi.
Ma l'esecutivo non ha i mezzi per mettere una pezza pure sui mancati introiti.
BERNA - Il consigliere federale Alain Berset non ritiene che Berna debba farsi carico delle perdite a livello di entrate degli ospedali, imputabili alla pandemia. Non vi è motivo perché ciò accada, ha detto il responsabile della sanità oggi ai media al termine di un incontro con rappresentanti dei nosocomi e delle assicurazioni.
Per contro il governo si è assunto le spese supplementari legate alla crisi sanitaria, come il costo dei tamponi per rilevare il Covid-19. Ma l'esecutivo non ha i mezzi per mettere una pezza pure sui mancati introiti, ha affermato il ministro dell'interno, ricordando che «molto è già stato fatto per sostenere l'economia».
Gli ospedali in primavera hanno dovuto rinunciare per cinque settimane, in piena emergenza coronavirus, a ogni operazione chirurgica non urgente: una decisione imposta dal Consiglio federale. Un recente studio ha stimato che i danni conseguenti potrebbero ammontare anche a 2,6 miliardi di franchi.
Secondo gli assicuratori non vi è stato un calo del giro d'affari tra gennaio e fine luglio in confronto al 2019, ha però fatto notare Berset. Per il friburghese bisogna prima di tutto chiarire le cifre prima di sedersi a un tavolo a discutere.
Berset ha precisato che gli interventi sono stati rinviati e non annullati: ora dunque vi è del lavoro arretrato che dovrebbe impedire perdite alla voce entrate. Il ministro ha inoltre ricordato come diversi settori della sanità abbiano avuto più da fare nel periodo di semiconfinamento che in tempi normali.
In una nota, l'organizzazione di categoria H+ ha definito «costruttivo» l'incontro odierno e ha accolto favorevolmente l'invito del governo ai partner tariffali di presentare dati più precisi. I partecipanti hanno convenuto di riunirsi di nuovo e di «consolidare e scambiarsi i dati disponibili», ha aggiunto H+.