Da ottobre, lo ricordiamo, saranno nuovamente possibili manifestazioni con oltre 1'000 partecipanti
Il Consiglio federale si riunirà domani per discutere i dettagli, tra permessi e restrizioni
BERNA - A partire dal primo ottobre sarà nuovamente possibile organizzare dei grandi eventi con più di 1'000 partecipanti.
A tal riguardo, il Consiglio federale si riunirà domani, mercoledì 2 settembre, per discutere i criteri e le modalità di organizzazione, allestimento e le eventuali restrizioni da introdurre, per avere degli eventi in totale sicurezza. In questo senso, il Ministro della Salute Alain Berset vorrebbe introdurre un divieto generale delle bevande alcoliche negli stadi e nelle piste. Lo hanno comunicato diverse fonti al Blick.
Il divieto, fortemente voluto da diversi Cantoni, avrebbe lo scopo di evitare che le persone negli stadi si avvicinino troppo e ignorino le misure anti-coronavirus, principalmente il distanziamento sociale. Infatti, secondo Berna, l'alcol e la presenza di grandi folle sarebbe un mix pericoloso, in quanto quando si è sotto l'effetto di alcolici si tende a fare meno attenzione alle norme igieniche.
Mentre anche la Consigliera federale Karin Keller-Sutter sembra a favore della proposta, siccome potrebbe aiutare pure contro il fenomeno degli hooligan, l'UDC nazionale ha per il momento mostrato delle riserve. Secondo il partito, la popolazione si sta comportando in modo responsabile, e un divieto simile andrebbe a pesare ulteriormente sui club sportivi, che si trovano già in difficoltà.
In ogni caso, potrebbe trattarsi di una misura esclusivamente temporanea, che verrebbe in seguito ritirata con il miglioramento della situazione legata al Covid-19. Inoltre, secondo quanto emerge, il divieto varrebbe solo per gli eventi sportivi, e non, invece, per i concerti e per altri tipi di eventi e manifestazioni.
Oltre al divieto degli alcolici, domani il Consiglio federale discuterà anche gli altri criteri per l'organizzazione di grandi eventi: tra questi, ad esempio, la capienza massima permessa, l'eventuale divisione in settori, e l'obbligo di indossare la mascherina.