Lo specialista ha comprato due appartamenti a Zurigo e uno nel suo Paese d'origine. Lavorava nel settore dell'asilo.
ZURIGO - Uno psichiatra in pensione è stato condannato a 18 mesi sospesi e a 5'000 franchi di multa a Zurigo per avere presentato fatture false per 2 milioni di franchi alle casse malati. Lo specialista avrebbe dovuto lavorare giorno e notte per potere effettivamente eseguire tutte le prestazioni dichiarate.
A condannarlo per truffa e falsità in documenti, mercoledì, è stato il Tribunale distrettuale della Città sulla Limmat. Come riferisce 20 Minuten, dal 2010 al 2018 l'uomo ha compilato a mano fatture per trattamenti in ambulatorio e trattamenti telefonici indicando sempre un impiego di tempo di 13x5 minuti a paziente (65'). Secondo il decreto d'accusa, avrebbe dovuto lavorare 16 ore al giorno tutti i giorni domeniche escluse per fornire tutti quei trattamenti.
Lo psichiatra, del resto, risultava al lavoro anche durante un soggiorno di sei settimane in Australia, nel corso del quale ha comunque presentato alle casse malati fatture per 80'000 franchi. Proprio di fronte alle ricevute delle sue carte di credito che indicavano spese nel Paese oceanico lo specialista è stato costretto ad ammettere, pur tardivamente, le proprie colpe. Ammissione che - insieme alla disponibilità a restituire buona parte del maltolto in tempi brevi e al fatto di essere incensurato - gli ha garantito una pena piuttosto lieve.
A rendere più facile la sua truffa era il fatto che i pazienti per i quali presentava le fatture false fossero richiedenti l'asilo. I documenti andavano quindi direttamente alle casse malati, che gli rimborsavano i costi senza nulla eccepire. La loro mancata vigilanza, ha sottolineato il ministero pubblico, rende gli assicuratori «corresponsabili» e contribuisce a giustificare la pena comminata.
Ma lo psichiatra come ha speso i soldi sottratti? Oltre ad aver acquistato due appartamenti a Zurigo, lo specialista, naturalizzato svizzero, ha acquistato un'abitazione nel proprio paese d'origine e ha dichiarato di aver inviato denaro alla famiglia.